Sicuramente non se lo aspettava Ollie Bearman di scendere in pista a Jeddah al volante di una Formula 1 quando è atterrato in Arabia Saudita dopo un weekend deludente in Bahrain. Infatti, il primo round della Formula 2, il campionato in cui è impegnato quest’anno, non si è chiuso in maniera piacevole per lui, che arrivava come favorito e si è ritrovato a dover rincorrere i suoi avversari dal retro della griglia. Complice anche una prestazione non perfetta della sua vettura e una sfortuna ricorrente sia nella gara del venerdì che in quella del sabato, il primo atto della stagione 2024 del britannico è andato proprio male. Quindi la tappa di Jeddah doveva essere quella della rivincita e così lo è stato, con una pole position che lo ha portato subito davanti a tutta la griglia nel pomeriggio del giovedì. Peccato però che questo weekend il pilota della Ferrari Driver Academy non correrà in Formula 2, bensì direttamente in Formula 1, per sostituire Carlos Sainz, in procinto di essere operato per via di una severa appendicite.
Una situazione di quelle che ti capitano una volta nella vita, come quel treno che passa adesso e se non ci salti sopra immediatamente sai di non poterlo fare mai più. E Ollie Bearman non c’ha pensato due volte a lasciare nella valigia la tuta che indossa in Formula 2 per mettersi subito nei suoi nuovi panni, quelli di un pilota di Formula 1. Appena diciottenne, decisamente più maturo rispetto ai piloti della sua età, il britannico si è armato di pazienza e di concentrazione per la sua prima volta in pista con la Formula 1. E non solo si è ritrovato a debuttare all’improvviso nel mondiale, ma lo ha fatto con la squadra più iconica e prestigiosa della griglia, la Scuderia Ferrari. L’ultimo pilota a debuttare direttamente con la rossa è stato Arturo Merzario, durante il Gran Premio d’Inghilterra del ‘72, che poi di storia del motorsport ne ha scritta a paginate intere. Ad Ollie Bearman si augura sicuramente lo stesso successo, anche se lui la storia della Ferrari l’ha già scritta per certi versi.
Insieme a Charles Leclerc saranno la coppia di piloti più giovane della storia della Scuderia, essendo in primis Bearman il pilota più giovane al volante della rossa a 18 anni e quasi 305 giorni. Inoltre sarà il 97esimo pilota a correre per la squadra, il 14esimo britannico, e per farlo ha scelto uno dei numeri più importanti per Maranello, ovvero il 38. A correre con questo numero sono stati tantissimi, da Lorenzo Bandini a Luigi Villoresi, passando per Mike Hawthorn che ci ha vinto il Gran Premio di Spagna nel 1954. Una responsabilità importante quella di Ollie, che nella sua prima qualifica in Formula 1 si è portato a casa un undicesimo posto, positivo per la rapidità in cui è riuscito ad adattarsi alla pista e alla vettura che, di fatto, non aveva mai guidato. Un risultato importante, che gli punta tutti gli occhi del paddock addosso e lo prepara per quello che sembra essere un futuro davvero brillante e forse più vicino di quanto immaginasse.