Condizioni gravissime per Gino Rea, pilota britannico di 32 anni (che non è parente di Jonathan Rea) in forza al team FCC TSR Honda France impegnato nel mondiale Endurance. L'inglese, in sella ad una CBR 1000 RR-R, veniva da un podio alla 24 Ore di Spa e a Suzuka, per quelle 8 ore da sempre importantissime nel motorsport, era andato per vincere. La gara, però, è partita senza di lui, vittima di una gravissima caduta durante le prove.
La dinamica, tristemente nota, ricorda l’incidente che nel 2003 costò la vita a Daijiro Kato, vittima (secondo i più) di un guasto al ride by wire della sua Honda, all’epoca ancora in via di sviluppo. L’inglese, alla Triangle Chicane - la variante che immette sul rettilineo - ci è arrivato senza freni, forse a causa di un guasto all’impianto dopo aver perso il controllo alla curva 130, che lo ha portato ad impattare sulla barriera sinistra. La dinamica della caduta è sembrata subito violenta e grave, tanto che Rea è stato trasportato d’urgenza con l’elicottero all’ospedale più vicino, dove è stato operato d’urgenza per intervenire sulle gravi ferite riportate a testa, polmoni e costole. Delle reali condizioni del pilota si sa poco, in quanto la regia ha preferito non mandare in onda le immagini, si sa però che il casco è uscito completamente distrutto dall’impatto con le vie di fuga. Le notizie che arrivano dal Giappone, purtroppo, lo vedrebbero in coma. La storia di Daijiro Kato la conosciamo: due settimane in ospedale, poi l’addio. Naturalmente la speranza è che, stavolta, le cose vadano diversamente.