“Non sono al 100% ma non posso pretendere magie da me stesso. So di poter esprimere un buon tennis anche nelle condizioni in cui sono adesso. L’anca non mi preoccupa più”. Con queste parole Jannik Sinner ha presentato il suo Roland Garros, che inizierà oggi, a mezzogiorno, contro Christopher Eubanks. Come sappiamo, l’avvicinamento al torneo non è stato dei migliori per l’italiano, che dopo un buon inizio di swing sulla terra rossa, con la semifinale a Montecarlo, si è dovuto fermare per l’ormai famosissimo problema all’anca, accusato durante il torneo di Madrid. Famosissimo perché chiunque ne ha parlato, tutti si sono esposti sulla questione, senza sapere fondamentalmente nulla, dal momento che Sinner, come al solito, ha lavorato in silenzio per risolvere il problema, lontano da microfoni e telecamere. Non sappiamo di preciso cosa abbia avuto, perché lui stesso non lo ha mai detto, sappiamo solo che le condizioni dell'anca non sono ancora perfette, ma comunque abbastanza buone da permettergli di giocare.
Sicuramente non è la situazione ideale, le incognite sono molte e mai come in questo torneo, Sinner dovrà essere forte mentalmente, per accettare tutto ciò che accadrà in campo, compreso un possibile livello di gioco più basso rispetto alle ultime uscite. L’obiettivo è quello di superare la prima settimana, così da ritrovare fiducia e ritmo, e vedere che succede nella seconda, senza aspettarsi troppo, ma con la consapevolezza di poter andare fino in fondo. Dovrà essere un torneo, per quanto possibile, “low profile” per l’italiano, che probabilmente perderà qualche set qua e là e vincerà partite senza splendere; se dovesse raggiungere la seconda settimana senza troppa fatica accumulata però, la situazione si farebbe interessante e potrebbero essere guai per tutti gli altri. Il sorteggio è stato abbastanza benevolo, i primi tre turni, contro Eubanks e probabilmente Coric e Norrie, permettono un inizio soft, in cui c’è tutto il tempo per entrare in ritmo; il primo vero ostacolo sarà rappresentato, con ogni probabilità, da Jarry agli ottavi, in una partita che ci dirà molto sulle reali condizioni dell’italiano e sulle sue speranze di vittoria. Inutile guardare più avanti, ovviamente in un ipotetico quarto di finale contro (probabilmente) Hurkacz, Dimitrov o Tabilo sarebbe favorito, ma, come detto, questo è un torneo da affrontare un passo alla volta, vivendo nel presente, senza troppi voli pindarici.
Un altro che non può permettersi di pensare al futuro è, per ragioni diverse, Rafa Nadal. Il maiorchino ha incentrato la propria stagione sulla preparazione del Roland Garros, torneo in cui, parole sue, è disposto anche a morire. Dopo un ottimo torneo di Madrid, il maiorchino è apparso in evidente difficoltà a Roma, dove è stato battuto piuttosto nettamente da Hubert Hurkacz, non esattamente il giocatore più temibile sulla terra rossa (anche se a Roma i big server come lui hanno trovato sempre terreno fertile per fare bene), apparendo un po’ appesantito fisicamente, rispetto al torneo disputato in terra spagnola. Da quella sconfitta però, Nadal si è potuto allenare per due settimane senza nessun tipo di infortunio, preparando al meglio il torneo che ha dominato per 14 volte in carriera. Il primo turno è proibitivo, perché lo mette di fronte a quello che può essere considerato il favorito del torneo, Alexander Zverev, Attenzione però, perché il tedesco, soprattutto negli slam, ha dimostrato di poter cedere mentalmente e una situazione del genere sarà molto complicata da gestire. Per certi versi lo spagnolo è stato addirittura fortunato nel sorteggio, perché potrà affrontare subito e quindi con l’energia al massimo, il top 5, che, per ragioni di classifica, prima o poi avrebbe dovuto incontrare. Se mai dovesse riuscire nel miracolo e quindi ereditare il tabellone di Zverev, la situazione si farebbe interessante, con addirittura la possibilità per un’ultima leggendaria cavalcata.
Una partita dove non c’è domani, dove i pronostici lo danno per spacciato, dove la vittoria non sembra razionalmente e logicamente possibile. Insomma, una partita da Rafa Nadal. Non sappiamo se ha ancora un ultimo miracolo dentro di sé, quel che è certo, è che nessuno vorrà essere nei panni di Zverev lunedì; battere lo spagnolo al Roland Garros è stata per anni la sfida più difficile della storia del tennis, certo, non è più quel Nadal, ma siamo sicuri che non abbia tenuto le ultime energie rimaste, per un’ultima epopea delle sue?
Nel 2020, Sinner e Nadal si affrontarono ai quarti di finale sul Philippe Chatrier, lo spagnolo vinse tre set a zero, ma fu la prima volta che il mondo si accorse di Jannik a un livello così alto. Oggi, a tre anni e mezzo di distanza, l’italiano andrà a caccia del primo Roland Garros della carriera, proprio quando lo spagnolo giocherà l’ultimo della sua. Comunque vada sarà un torneo storico, che ci ricorderemo tra anni, quando risponderemo alla domanda: ma ti ricordi chi ha vinto l’ultimo Roland Garros a cui ha partecipato Rafa Nadal?