Si dice sempre che nessuno è profeta in patria. Ma i termini assoluti non sono mai corretti, perché c’è anche chi il suo profeta lo ha amato e, ora, rimpiange ogni istante di non averlo più. Come la comunità di Coriano, ad esempio, di cui faceva parte Marco Simoncelli, con il campione di motociclismo scomparso in quella maledetta domenica dell’ottobre 2011 che è ancora nel cuore di tutti. E, adesso, anche sul muro di una facciata della locale scuola media.
“Primo o ultimo non importa. L’importante è dare il meglio di sé ogni singolo giro” – è la frase scelta per ricordare ogni mattina ai ragazzi della Gabellini che l’unico modo per trovare un reale successo (che non significa gloria o fama) è l’impegno ai limiti dell’ostinazione verso ciò che si ama davvero. Quella frase la vedranno tutti i giorni, scritta fianco al volto del Sic. Grintoso, determinato, come sapeva essere il 58. “Sono fiera – ha detto la sindaco di Coriano, Domenica Spinelli - che sia stata scelta proprio la scuola Gabellini come tela, perché Marco è un esempio da seguire per tutti gli adolescenti, Marco è sempre rimasto vicino al nostro, al suo, paese, anche quando sono arrivati i grandi successi è sempre rimasto con piedi ben piantati a terra e questo è uno dei suoi più importanti insegnamenti per i giovani. “L’inaugurazione di questo murales in questo luogo, grazie all’energia positiva e all’entusiasmo che solo il Sic può trasmettere, siamo certi possa simbolicamente segnare il momento della piena ripartenza per tutte le attività formative e ludico-sportive, restituendo entusiasmo, divertimento e buone abitudini a tutti i ragazzi del nostro territorio”.
Il Sic per maestro, quindi, con la piccola cerimonia inaugurale del nuovo murales che ha visto anche la partecipazione di Paolo Simoncelli. Uno che non ama il troppo clamore, ma che per Coriano e nel ricordo di marco non manca mai. “E’ un gesto che apprezziamo tantissimo, perché tanti dei ragazzi che verranno a scuola qui non ricorderanno le imprese di Marco e, quelli che verranno dopo ancora, non l’avranno mai neanche visto – ha affermato paolo - Ringrazio inoltre l’artista che ha dovuto aspettare tanto anche a causa dei miei impegni”. L’opera è stata realizzata da Simone Valdinoci, alias Valda, aiutato da Luca Casadei, Francesco Romano e Oliviero Bucci: “Abbiamo inseguito tanto questo sogno, il primo contatto con la Fondazione è stato a ottobre 2020, ma poi tra zone a colori e maltempo ci siamo dilungati fino ad oggi, sono contento di poter dare a modo mio il mio contributo con questo piccolo progetto. Disegnare murales per ricordare personaggi che hanno lasciato un segno positivo e che hanno tenuto alto il nostro orgoglio di romagnoli nel mondo”.