Michele di Pirro è di casa al Mugello. Tra test Ducati e gare del Campionato Italiano CIV, conosce ogni sfumatura dei 5245 metri del tracciato toscano e quest’anno è pronto a fare la differenza. Con la Rossa sempre sul podio dal Qatar e reduce di due doppiette consecutive a Jerez e Le Mans, Pirro non sta nella pelle. Portacolori del Team Ducati Pramac nell’attesa di un completo recupero di Jorge Martin, Michele sorride prima ancora di scendere in pista. Collaudatore Ducati per il progetto MotoGP da fine 2011, ha vissuto l’era di Filippo Preziosi e la nuova Ducati di Gigi Dall’Igna. I successi della Rossa sono anche i suoi.
Pronto per un weekend speciale?
Correre al Mugello è sempre una grande emozione. Ci stavamo preparando con il mio team perché inizialmente dovevo fare una wild card, invece sarò con Paolo Campinoti e il team Pramac in sostituzione di Jorge Martin. Mi dispiace per i ragazzi del test team, che non vedevano l’ora di tornare in pista, mentre per me a livello di moto non cambia molto, anzi. Con Pramac dovrò pensare solo ad andare forte, mentre come wild card forse avrei provato anche qualche evoluzione.
Hai avuto modo di parlare con Jorge Martin? Come sta?
Sta meglio ed è molto carico, ma preferisce rientrare quando avrà recuperato completamente. L’abbiamo visto con Marc Marquez: la MotoGP moderna è molto fisica e non perdona. Penso che con questa ulteriore settimana di riposo, potrebbe scendere in pista già da Barcellona.
Cosa ti aspetti da questo GP di casa per Ducati e il Team Pramac?
Sono sempre stato molto veloce al Mugello, ma per un motivo o un altro in gara non ho mai raccolto molto, finendo 6°, 7° o 8°, quando invece in qualifica avevo sfiorato la prima fila. Per scaramanzia non dico niente, ma, anche se non ho girato molto, quest’anno puntiamo a fare bene. Anche perché il Mugello è una pista veramente speciale. Purtroppo, mancherà il pubblico che è parte integrante del nostro sport, ma spero si possa tornare presto a vedere le colline affollate di tifosi.
La Ducati sta vivendo un momento magico in MotoGP, è questa la miglior moto di sempre?
C’è sempre da migliorare, per esempio il turning, ma credo si sia raggiunto un equilibrio che non avevamo mai avuto, sia a livello di moto che di piloti in grado di sfruttare il massimo potenziale del mezzo.
Cosa è stato determinante?
Il successo è la somma di un lavoro costante iniziato con la GP15, la prima moto dell’era Dall’Igna. Ogni anno siamo cresciuti. Lo scorso anno per esempio, sono cambiate le gomme, per cui abbiamo dovuto riprendere in mano il progetto per adattare la moto agli pneumatici. Direi che quest’anno abbiamo raggiunto un ottimo compromesso.
Dopo il record di velocità di Zarco in Qatar, cosa ti aspetti al Mugello?
Il record del Mugello è di Andrea Dovizioso: 356,7 Km/h nella FP3 del GP d’Italia 2019. Io avevo toccato i 356,2 km/h. In Qatar Zarco ha sfrecciato a 362,4 km/h, quindi mi aspetto che si superino i 360 km/h anche al Mugello. Sarà bello riportare il record in Italia!
Cosa ha di così speciale il tracciato toscano?
Come prima cosa, la pista è tutta un saliscendi e anche il rettilineo di 1141 metri non è proprio un rettilineo: è in salita e poi c’è il dosso della San Donato. Dalla Casanova Savelli all’Arrabbiata 2 è adrenalina pura. L’Arrabbiata 2 è cieca… solo per spiriti forti. E poi la posizione: racchiuso in una vallata, dove riesci a sentire letteralmente il calore del pubblico.
La Ducati arriva dalla doppietta di Jerez e Le Mans, come vedi gli equilibri del Mondiale?
Se guardiamo ai risultati delle ultime edizioni, al Mugello la Rossa è favorita come a Barcellona, ma i conti si faranno a 2-3 gare dalla fine. Vedo un campionato equilibrato e molto combattuto. I rivali sono forti. Fabio Quartararo mi ha sorpreso a Le Mans perché è stato velocissimo anche sul bagnato. Non dimentichiamoci di poi Joan Mir. Anche lo scorso anno era partito in sordina ed ha concluso da campione del mondo! E poi c’è Marc Marquez. Me lo aspetto protagonista già dal Mugello.
Come vedi i piloti Ducati?
Siamo in lotta con più piloti. Questo credo sia il punto più importante. Ogni pilota ha una caratteristica speciale: Miller è un funambulo, l’estro australiano allo stato puro. Zarco è metodico, ma molto incisivo, Pecco Bagnaia ha il suo punto forte nella frenata.
E i tre rookies?
Sono tutti molto veloci. Jorge Martin è un cavallo pazzo e abbiamo visto il suo talento all’opera in Qatar prima che cadesse a Portimao. Enea Bastianini è costante, veloce e frena bene. È un tipo puntiglioso e potrebbe tardare un po’, ma arriva. Anche Luca Marini è un bel talento. Anche lui, può tardare un po’ ma mi aspetto molto da lui.
Con nove vittorie è Valentino Rossi il re del Mugello
Valentino merita un monumento. Indipendentemente dai risultati di quest’anno, vedere un pilota con la sua carica e motivazione a 42 anni è semplicemente meraviglioso. Chapeau! Ha tutta la mia stima.