Ha detto di non volersi arrendere, Lewis Hamilton, e di considerare il mondiale di Formula 1 ancora apertissimo. I 19 punti di svantaggio su Max Verstappen, a quattro gare dalla fine della stagione, sono recuperabili, soprattutto se si considerano gli andamenti altalenanti di quest'anno incredibile.
Il sette volte campione del mondo può ancora farcela e se c'è qualcuno che ne ha la possibilità, la forza e le capacità, quello è proprio Hamilton. Ma Lewis ci crede ancora? Stando alle sue parole sì, ma dopo la notizia di una nuova penalità da scontare in pista - con cinque posizioni in griglia di partenza a Interlagos - le cose si fanno ancora più complicate.
E lui, il più vincente di tutti i tempi, inizia a cercare scuse. "Loro hanno avuto una macchina forte tutto l’anno - ha detto Lewis alla vigilia di Interlagos - Quindi penso che noi, con la Mercedes, abbiamo fatto il meglio che potevamo".
Hamilton non parla dei suoi errori in pista, da Baku a Imola, e neanche di quelli della sua squadra, che quest'anno sembra aver fatto di tutto per complicarsi la vita, con strategie e scelte del muretto non impeccabili al contrario di Red Bull, ma parla invece di una superiorità di monoposto netta ed evidente.
"La macchina è un po’ più difficile da impostare quest’anno, è davvero difficile da spiegare - ha continuato il sette volte campione del mondo - Ci sono troppi elementi per entrare nei dettagli. È semplicemente una macchina più difficile da ottimizzare. Alcuni fine settimana funziona, altri no. Arrivare con le simulazioni che funzionano perfettamente è un po’ più difficile quest’anno".
Quelle di Lewis sono parole che suggeriscono l'inizio di una resa? Forse si tratta solo di una difesa, per chi già lo reputa - insieme alla sua squadra - lo sconfitto di questo mondiale. Ma i giochi sono ancora apertissimi, e il mondiale non è ancora chiuso.