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Adesso la Ferrari ha paura di vincere

  • di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

27 luglio 2021

Adesso la Ferrari ha paura di vincere
Non bastano i miglioramenti visti a Silverstone, non servono gli ottimi risultati di Monaco e il progresso della SF21 in questa stagione: i piloti Ferrari non si sentono favoriti per il GP di Ungheria di questo weekend. Scaramanzia, paura di perdere o ansia di deludere (ancora) le aspettative?

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

In una pista come l'Hungaroring sognare è lecito per i tifosi Ferrari. Lo era a inizio stagione, quando le prestazioni della Rossa sembravano tutte puntare verso un'unica direzione: la SF21 è competitiva su circuiti ad alto carico aerodinamico e nelle curve a bassa velocità, caratteristiche presenti a Monaco e, anche se in minor misura, in Ungheria. 

E sognare oggi, dopo i miglioramenti visti nel corso degli ultimi weekend di gara, è quasi d'obbligo. Perché torneranno piste sfavorevoli alla SF21, GP in cui puntare al podio sarà quasi impossibile, figuriamoci ad una vittoria. 

Ma un successo nel 2021 farebbe bene al morale di tutti: ai piloti, che stanno tirando fuori il meglio da una monoposto difficile, alla squadra di Maranello che sta spingendo al massimo puntando alla prossima stagione, e ai tifosi che - da Singapore 2020 - non vedono una Rossa sul gradino più alto del podio. 

Mentre si sogna aspettando il fine settimana però, sono proprio i piloti della Ferrari a frenare l'entusiasmo di tutti, mettendo le mani avanti e affermando di non sentirsi i favoriti per la gara di Budapest. 

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Carlos Sainz negli scorsi giorni ha spiegato: "Non credo che l'Ungheria possa essere una pista per noi. Penso che possa essere già una grande opportunità trovarsi dietro a Red Bull e Mercedes, perché hanno più carico aerodinamico e vediamo dai dati che sono ancora davanti a noi" analizzando poi analiticamente tutti i passaggi della pista e le differenze con gli altri circuiti favorevo alla Rossa "Se guardiamo a Monaco e Baku scopriamo che ci sono curve di seconda o terza marcia, mentre in Ungheria al giorno d’oggi si percorre il settore centrale in quarta o quinta marcia con queste macchine capaci di produrre molta downforce. Non si può più dire che Budapest sia ancora una pista a bassa velocità come una volta". 

Affermazioni che smorzano l'entusiasmo dei tifosi, sommate a quelle di un altrettanto diffidente Leclerc: "Un conto è essere carichi, ben disposti, ma un altro è credere di puntare alla vittoria a Budapest: realisticamente sarei felice se dovessimo essere dietro alle due squadre migliori". 

Le dichiarazioni dei due, che vanno controcorrente rispetto a quanto gli altri team hanno detto della Ferrari, considerata tra i favoriti per il GP di Ungheria, sembrano anche un modo per esorcizzare la tensione, e scaricare un po' di responsabilità verso questo weekend di gara che - dati alla mano - potrebbe essere l'ultima concreta occasione di massimizzare le potenzialità della SF21 in questo 2021. 

Paura di vincere o consapevolezza delle proprie possibilità? Dovremo aspettare domenica per scoprirlo. 

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