Era il 9 giugno quando avevamo lasciato l’ex numero uno al mondo impegnato in un toccante discorso al Dartmouth College, nel New Hampshire, in occasione della cerimonia di consegna dei diplomi. Poi, successivamente, coinvolto nella promozione del suo film-documentario Federer: 12 final days, uscito il 20 dello stesso mese su Prime Video. E infine, proprio qualche giorno fa, un’apparizione a Wimbledon. In fondo ce lo aveva detto, i suoi figli non avevano gradito il fatto che l’anno scorso ci fosse andato da solo, ecco dunque che papà Roger ha organizzato il suo breve ma pur sempre iconico ritorno al distretto SW19. Ad oggi, 13 luglio 2024, viene quasi da dire preludio di ulteriori gite estive, dato che proprio in questi giorni siamo stati testimoni di non uno ma ben due concerti a cui Federer ha portato la famiglia al completo. Preludio di uno stesso schema, forse, perché si sa, quando i figli chiedono, è difficile dire di no, soprattutto se si tratta di Taylor Swift, prima e dei Coldplay, poi. Ma andiamo in ordine.
L’Eras Tour della cantante americana ha fatto tappa per la prima volta in terra svizzera, a Zurigo, martedì 9 e mercoledì 10, e ci saremmo attesi di tutto ma non di trovarci l’ex tennista. O forse sì? In fin dei conti, con due figlie quindicenni le probabilità erano piuttosto alte. Ormai il tour mondiale della cantante trentaquattrenne si è trasformato non solo in una festa fatta di braccialetti dell’amicizia e vestiti a tema ma anche in un richiamo, se non addirittura punto di incontro, per vip di ogni genere, dal cinema alla musica, passando per lo sport. Federer è inizialmente stato protagonista di scatti e video rubati da parte dei fan che con lui condividevano il parterre, per poi essere lui stesso a pubblicare una storia su Instagram in cui svelava il suo bottino di friendship bracelets accanto al tradizionale braccialetto che si illumina. Storia seguita il giorno dopo da un post, un selfie con la cantante, la cui caption riportava “In my Swiftie era” (Nella mia era da Swiftie) e un elenco estremamente accurato di emoji relative, per l’appunto, a ciascuna delle Ere della Swift.
Insomma, si potrebbe proprio dire che sulla soglia dei quarantatré anni Roger Federer non si tira indietro dinanzi a un po’ di divertimento, soprattutto se condiviso con la famiglia. Ma il Maestro non è di certo nuovo a questo genere di cose, ricordiamo infatti quando nel 2023 aveva già fatto tappa al concerto dell’amico e frontman dei Coldplay, Chris Martin, proprio nella sua Svizzera. Con lui, sul palco, aveva suonato un sonaglio al ritmo della canzone Don’t Panic, titolo che ci fa quasi sorridere visto che in realtà Roger, più che non farsi prendere dal panico, si era presentato alquanto emozionato in un contesto estremamente differente dalle linee bianche di un campo da tennis. È proprio questa emozione mista a disagio, ma di quelli belli, che ieri ha colorato il viso di Federer durante il concerto dei Coldplay all’Olimpico di Roma. Sempre Chris Martin, nel suo essere irrimediabilmente coinvolgente, ha dedicato un simpatico ritornello all’amico di vecchia data, individuato tra l’immenso pubblico.
Lo svizzero ride, salutando gli innumerevoli visi a lui rivolti, mentre riecheggiano queste parole: “Who’s this sexy guy? Roger, my beautiful brother, the greatest tennis player of all time, you were so good at sports, who would have thought you would show up looking so beautiful and fine” (chi è questo uomo così sexy? Roger, mio fratello bellissimo, il miglior tennista di tutti i tempi, eri un così bravo atleta, chi l’avrebbe mai detto che ti saresti presentato qui così bello ed elegante). Un Federer quindi sorridente, che si gode certo il privilegio di poter chiamare questi artisti amici, ma che si gode anche la vita dopo il tennis, la vita in famiglia. Che una vita ‘normale’, la sua, non lo sarà mai, non con 20 titoli del Grande Slam all’attivo, di cui 8 vinti sull’erba della Cattedrale del tennis, Wimbledon. Che una vita ‘normale’, sotto certi aspetti, però può esserlo, andando ad esempio a dei concerti. Anche se ti dedicano un’ovazione, perché quello che hai lasciato non solo al tennis, ma allo sport in generale, non tramonterà mai. Un Federer che già sapevamo essere un papà e marito affettuoso; nel recente docu-film ci ha aperto le porte della sua intimità durante uno dei periodi più vulnerabili della sua vita, sulla via del ritiro dalle scene. Un Federer che ha fatto doppietta di gemelli, due femminucce nel 2009 e due maschietti nel 2014, bambini cresciuti tra gli spalti dei campi di tutto il mondo, ma allo stesso tempo nella privacy del paese elvetico d’origine. Bambini che - ora che il papà non è più un tennista professionista - si godono ancora di più la sua compagnia e lo fanno, giustamente, nel quotidiano, ma non solo. In quella sensazionalità mista a rigore che solo Wimbledon può regalarti o in quella mista a felicità che invece sono i concerti. Perché, se tuo padre è Roger Federer, sempre stato unico agli occhi del mondo dentro e fuori dal campo, lo è il doppio per te, ancora giovanissimo, appena teenager, quando non solo ti porta a vedere i Coldplay ma anche Taylor Swift.