Il tipo col Booster che fa un casino pazzesco c’era e c’era pure il solito personaggio con tanto di postazione a scarico aperto e gas in mano. Solo che quest’anno si sono sentiti un po’ più soli, almeno fino a ieri. E questa mattina non sembra andare troppo meglio. Senza girarci intorno: non è il solito Mugello e i circa 40000 biglietti venduti (contro gli oltre 100000 del record di qualche anno fa) la dicono lunga sul momento che la MotoGP sta passando in Italia, dopo essere stato quasi lo sport nazionale per circa venti anni.
L’associazione che viene da fare è una ed è pure piuttosto scontata: non c’è più Valentino Rossi e quelli che guardavano le corse in moto solo per le sue gesta, adesso stanno facendo altro. Vero? Sì, ma solo in parte. Perché, a guardare bene questo fine settimana italiano, le “questioni verdibiancorosse” stanno andando alla grandissima. Nove Ducati in pista e tutte (o quasi) davanti già al primo giorno, e poi tre Aprilia, con Aleix Espargarò e questa mattina anche Maverick Vinales che vanno forte di brutto. Insomma, tutto molto meglio di quando c’era Vale, ma magari faceva “esimo”.
Le cose per i colori italiani non sono mai andate così bene, eppure il pubblico non c’è, nonostante qui al Mugello non si è potuto entrare per due anni di fila, a causa del Covid. L’astinenza dal fine settimana più intenso di tutta una stagione di MotoGP, evidentemente, non è stata così forte. Oppure è stata forte, come dimostrano anche tante discussioni sui social, e il problema è stato un altro: i costi. A guardare i prezzi dei biglietti viene da pensare che Valentino Rossi che non c’è più conti molto meno di quanto si potesse pensare, mentre conta, e conta tanto, il fatto che il momento storico porta la gente, e quindi anche gli appassionati, a dover stare attenti.
È stato proprio il pubblico del Mugello a spiegarcelo, riferendoci di costi stratosferici per stare tre giorni sui prati o per portarsi dentro il camper o le tende. Per non parlare dei così detti ticket da vip, arrivati a costare fino a 3000 Euro per il tutto compreso di venerdì, sabato e domenica. Roba per chi se lo può permettere. Roba per pochi. Pochi come quelli che hanno potuto esserci. “Se ieri (venerdì, ndr) ho fatto quindici panini è grasso che cola”, ci ha detto uno dei gestori dei punti food che tempestano il circuito. Forse è su questo, pima ancora che sugli eventi da organizzare a margine del GP e sul riportare in una qualche veste Valentino Rossi, che bisognerebbe fare una riflessione seria. Senza giustificazioni di sorta e senza andare a cercare motivi che ci sono, ma che non reggono come il costo dei carburanti che è lievitato, come l’energia che si paga il triplo e che, quindi, fa costare di più anche i biglietti. La MotoGP del dopo Valentino Rossi non può permettersi di essere esclusiva e proprio adesso che manca il 2pilota pop”, servono i “prezzi pop”. Altrimenti succede che il Mugello, in termini di presenze, prende paga e di brutto da LeMans…e perdere coi francesi è qualcosa che storicamente non ci piace.