Gli indizi sono chiari, abbaglianti, saturi come i colori di un'aurora boreale. Il Team VR46 da giorni sta pubblicando sui propri social reel vedo-non vedo sulla livrea speciale che Franco Morbidelli e Fabio Di Giannantonio utilizzeranno nella domenica del Mugello. Il sottofondo dei filmati è sempre "Alaska Baby", singolo del nuovo omonimo album di Cesare Cremonini con cui, tra l'altro, sta aprendo ogni tappa del suo fenomenale tour negli stadi. Nel primo video il soggetto principale è la mano di Aldo Drudi che - tra una ventina di evidenziatori - ne pesca uno rosa, uno verde acqua, e uno azzurro. Nel secondo si vede una colata di pittura viola su sfondo bianco, nel terzo viene mostrato uno scorcio delle tute di Franky e Diggia, nel quarto - il più esplicito, poiché condiviso in collaborazione con il profilo ufficiale del cantante - Cesare suona la chitarra mentre sullo sfondo si staglia una moto coperta da un velo nero targato Pertamina Enduro. Possiamo prenderci questo grosso rischio: domenica le Ducati di Valentino Rossi saranno una riproduzione della cover dell'album Alaska Baby. Essenziale, riconoscibile, d'impatto, in parte simile all'estetica racing degli anni ottanta: bianca sullo sfondo come la neve del Circolo polare artico, colorata al centro con le luminiscenze dei cieli del nord, inscritte in due cerchi che si intersecano, come due opposti fusi eternamente in un'unica anima.
A Tavullia non hanno fatto niente per nascondersi, per depistarci, ed è bello così. Perché adesso che sappiamo di cosa si tratta, l'acquolina in bocca si fa sentire ancor di più. La curiosità è grande, magnetica: come avrà fatto Aldo Drudi a trasporre i colori e le forme di una cover musicale rettangolare sulle convessità della Desmosedici, tra cupolini, codoni, alette e carene? In che modo avrà concesso agli sponsor i loro spazi obbligatori? Quale sarà il risultato? Ci sono anche diverse certezze, perché se è vero che Valentino Rossi non ha fatto in tempo a celebrare in MotoGP la sua amicizia con Cesare Cremonini attraverso un casco speciale, ecco che l'occasione ghiotta si presenta adesso - mentre uno vive un momento dolce della sua vita tra famiglia che si allarga, gare in macchina sempre più performanti e allievi piloti ormai diventati riferimento delle due ruote - mentre l'altro continua a spostare verso l'alto l'asticella che segna l'apice della sua carriera, riempiendo a tempi record due date a San Siro e facendo traballare il terzo anello. In poche parole? Se Vale e Cesare fanno squadra, mettendosi a collaborare per la prima vera volta su un progetto quanto mai tangibile, c'è da aspettarsi qualcosa di magico.

La tempesta musicale che si mescola al tuono di trecento cavalli, l'arte di Cesare che si amalgama con quella altrettanto nobile della velocità, tra le curve Mugello, tra cambi di direzione veloci e simmetrici che innescano una danza unica al mondo. Il Fluo Stream della livrea base del Team VR46 che diventa Alaska Stream. Non è solo una mossa mossa di marketing, ma molto di più: c'è una ricerca, un pensiero creativo profondo e ammirevole, in questa iniziativa. "E vorrei addormentarmi così, sulla pelle tua, senza gravità. E vorrei lasciarti entrare in tutti i pensieri miei, solo tua, la mia anima". È il ritornello della canzone, ma è anche l'osmosi che si crea tra moto e pilota quando quest'ultimo sperimenta con lei quella sensazione meravigliosa e indescrivibile, che al massimo si può riassumere con feeling. E poi c'è il genio, la leggerezza, l'ironia che ha contraddistinto le carriere di Vale e Cesare: solo loro potevano presentare una livrea in chiave Alaska e aurore boreali mentre dall'asfalto nero del Mugello sale il caldo torrido dell'estate italiana. L'idea ricorda un paio di caschi speciali invernali che Vale sfoderò nel 2016 e nel 2017 nell'umidità tropicale di Sepang, uno con un pupazzo di neve disegnato sulla calotta, l'altro con il centro storico di Tavullia stilizzato e ricoperto di neve. In ogni caso, Alaska Stream sarà un'altra storia. Valentino Rossi feat Cesare Cremonini. Franco Morbidelli e Fabio Di Giannantonio come due dischi di platino giganti che viaggiano a 360 km/h. San Donato che chiede di abbassare il volume, loro che tengono aperto e continuano a suonare. Non vediamo l'ora.
