Domenica scorsa, nel Gran Premio della Repubblica di San Marino, è andato a prendersi il podio con una gran rimonta e mettendo le ruote davanti a quelle della Yamaha di Valentino Rossi quando mancavano poche curve al traguardo. Oggi ha fatto di più: gestione nella prima parte del Gran Premio dell'Emilia Romagna, con passo sempre costante, e poi crescita continua fino ad andare a prendere Pol Espargarò e Fabio Quartararo, passandoli di cattiveria (ma in scioltezza) e salendo sul secondo gradino del podio. Stiamo parlando, ovviamente, di Joan Mir. 23 anni compiuti pochi giorni fa (il primo settembre) e atteggiamento in pista da pilota navigato, come ha ammesso anche il suo raggiante team manager, Davide Brivio. Un binomio, quello di Mir e Suzuki, che fino ad ora ha raccolto molto, nel segno della costanza e della capacità di mantenere su un livello alto le performance. Insomma: Suzuki c'è e Mir sembra essere un gran manico. I due, zitti zitti, potrebbero essere la vera sorpresa di questo stranissimo mondiale 2020, perchè a guardare le statistiche (ammesso che nel motorport abbiano un valore) il futuro è loro. "Ci manca ancora qualcosina - ha detto Mir ai microfoni di Sky - Sono molto soddisfatto della moto in prova e in qualifica, ma per la gara dobbiamo provare a fare un ulteriore step. Possiamo crederci ed abbiamo il dovere di farlo perchè in questo mondiale tutto può accadere". Parole, quelle di Mir, nel segno della cautela, ma che non nascondono ambizioni importanti, con Brivio che, invece, tenta saggiamente di tenere il freno in mano: "Suzuki ha fatto molto -ha detto - ma non dobbiamo pensare al mondiale: concentriamoci sulle gare che restano, di volta in volta, e poi tireremo le somme". Un atteggiamento che, dopo oggi, suona decisamente sornione.
La provocazione di Alberto Puig
Se Brivio è sornione, Alberto Puig, di Honda, invece sceglie la linea della provocazione. “E’ un mondiale strano – ha detto – Nakagami è lì, i punti di distacco dal primo non sono tantissimi e può essere considerato a tutti gli effetti in lizza per il mondiale”. Va bene l’ottimismo, ma oggettivamente per Honda la posizione in classifica generale del pur bravo giapponese non può essere una consolazione. E nemmeno una speranza. Anche perché la sfortuna ci sta mettendo del suo, visto che nell’Ala Dorata sono rimasti con due soli piloti dopo l’infortunio capitato anche a Stephan Bradl. “Dovrebbe riuscire a rientrare a Barcellona – ha scherzato Alberto Puig – ma se così non sarà probabilmente metterò io la tuta per scendere in pista, visto che il sostituto del sostituto non sapremmo dove trovarlo”. Nessun cenno, invece, al rientro di Marc Marquez che a quanto pare è ancora lontano, anche se Honda ormai ha bisogno di ritrovare quanto prima il Cabroncito per tentare almeno di non chiudere la stagione senza neanche un podio.