Takaaki Nakagami che cade, mandando in frantumi la Honda del team LCR dopo una scivolata è la prova provata di quello che ormai pensano tutti: per la Honda quest’anno ci vorrebbe qualcuno in grado di togliere il malocchio. O, ancora meglio, direttamente un esorcista. Perché è di ieri la notizia che anche Stephan Bradl, chiamato a sostituire Marc Marquez dopo l’infortunio di Jerez, dovrà stare fuori per almeno un’altra gara. La caduta rimediata nelle prove libere di Misano gli è costata un infortunio piuttosto serio che non gli permetterà di essere della partita sull’asfalto del Marco Simoncelli World Circuit. Con l’effetto che Honda ha più piloti in infermeria che in sella, visto che anche Cal Crutcholow è fuori dai giochi dopo l’intervento chirurgico della scorsa settimana e che Marc Marquez, come è noto, è alle prese con una lentissima riabilitazione. A questo punto, a difendere i colori dell’Ala Dorata restano il giapponese Nakagami, che comunque domani partirà dalla dodicesima casella non avendo riportato conseguenze fisiche dalla scivolata di oggi, e Alex Marquez (diciassettesimo), sempre più “brutta copia” di suo fratello Marc. Inutile negare che per la moto campione del mondo degli ultimi anni e per lo stesso colosso giapponese, la situazione sta diventando decisamente imbarazzante. Ma bisogna ammettere, comunque, che la sfortuna ci sta mettendo seriamente del suo.
Che peccato Pecco!
C’entra poco, invece, la sfortuna, su quello che è accaduto a Francesco Bagnaia, padrone della pole position per qualche secondo, dopo un giro strepitoso in cui era riuscito a fermare il cronometro sotto l’1,31. Un passaggio sul verde all’uscita dell’ultima curva, infatti, ha fatto sì che il tempo di Pecco venisse annullato, nonostante il gap accumulato fosse sicuramente superiore a quanto “rosicchiato” con lo sconfinamento oltre il cordolo. Ma le regole sono regole e bisogna accettarle, come ha ammesso lo stesso Bagnaia, che domani partirà quindi dalla quinta posizione. Con ottime speranze per la gara, visto che comunque il torinese trapiantato a Tavullia è stato in questo fine settimana l’uomo da battere per tutti.
La griglia di partenza
A beneficiare del regolamento è stato, questa volta, il solito e velocissimo (in prova e in qualifica) Maverick Vinales, a cui la cura del Ranch sembra aver fatto più che bene, anche se i conti quando c’è di mezzo l’alfiere Yamaha vanno sempre fatti dopo la bandiera a scacchi della domenica. Secondo tempo per un indemoniato Jack Miller, che conferma come Pramac sia ormai un team di primissimo livello, capace di fare ombra anche a quello ufficiale di Ducati. Indemoniato, ma per i soliti gesti di stizza che lasciano trapelare una serenità perduta, anche Fabio Quartararo, che comunque ha piazzato la sua Petronas in prima fila. Da sottolineare come i primi nove della griglia siano racchiusi in meno di mezzo secondo.Fuori per un soffio dalla seconda fila, invece, Valentino Rossi: settimo tempo seguito dal vincitore di domenica scorsa, Franco Morbidelli. I due, comunque si sono detti fiduciosi, per il passo, con l’otto volte campione del mondo, in particolare, che sembra essere riuscito a migliorare una M1 che fino a ieri gli aveva dato qualche noia. Davanti a lui, con il quarto, quinto e sesto tempo il portacolori di Ktm, Pol Espargarò, Bagnaia come già detto, e il sudafricano Brad Binder con l’altra KTM ufficiale.
Petrucci “striscionato” davanti a Dovizioso “disoccupato”
Danilo Petrucci a Misano ha raccontato di voler cercare la rinascita in questa stagione in cui non è mai riuscito ad essere della partita e effettivamente, dopo i test di martedì scorso, qualche miglioramento si è visto. Merito dei nuovi setting provati, che gli consentono un migliore adattamento alla moto e di qualche modifica allo stile di guida. Ma merito anche e soprattutto, almeno a sentire Danilo Petrucci, dello striscione portato dalla mamma e appeso in una delle tribune del Marco Simoncelli World Circuit di Misano Adriatico dal fotografo (e grande amico di Petrucci) Alex Farinelli. Un Petrucci “striscionato” che oggi in qualifica è riuscito a mettere le ruote della sua Ducati davanti (nono tempo) a quella del compagno di squadra Andrea Dovizioso (solo decimo) che, invece, si è presentato con una simpaticissima scritta sulla tuta. Dove generalmente campeggiava il soprannome “Desmodovi”, infatti, ora c’è scritto “Unenmployed” (disoccupato), con un chiaro riferimento al fatto che il forlivese, dopo l’addio con la Rossa di Borgo Panigale, fa molta fatica a trovare una sella libera per la prossima stagione, se non nei panni di collaudatore.