Il politicamente corretto è la rovina della MotoGP. Lo diciamo in tanti e da un sacco di tempo e, adesso, lo dice anche Aleix Espargarò. Il pilota dell’Aprilia, finalmente protagonista dopo una carriera lunghissima ma piuttosto avara di risultati, lo ha detto anche in una recente intervista a The Race. “C’è timore di dire quello che passa per la testa, un po’ va bene, ma è come se poi tutto diventasse uguale”. Parole tutto sommato condivisibili, con Aleix Espargarò che prende come esempio l’intervista rilasciata dal giovanissimo pilota spagnolo Munoz. “E’ salito sul podio per la prima volta e ai microfoni non ha detto nulla di più di un ringrazio la mia squadra, come se avesse paura – ha spiegato Espargarò – E alla fine ne è uscita una intervista molto noiosa. Vorrei dirgli: rilassati, dì quello che vuoi dire. Dì grazie alla tua migliore amica, oppure dillo a tua nonna o qualunque cosa tu voglia dire. Ma se ti sembra che devi essere super, super politicamente corretto, la vita è molto noiosa così".
Aleix, dalla sua, è uno che questo tipo di problema non se l’è mai posto. Tanto da ritrovarsi spesso anche a dover chiedere scusa, come accaduto con Marc Marquez all’inizio di questa stagione. “Io non sono un ipocrita e ho sempre bisogno di dire quello che sento di voler dire – ha spiegato – Lo so che a volte è un errore e bisognerebbe ragionare così, ma io sono questo e così ho scelto per me. Quando ho attaccato Márquez per quello che ha fatto a Jerez (qui il video), è stato un errore. Adesso lo riconosco. Io avevo fatto la stessa cosa in passato, 10.000 volte più di lui, ma in quel momento, in quel momento ho sentito di voler parlare e ho fatto quelle dichiarazioni. Mi dispiace, ho sbagliato, però questo fa parte della vita. Solo le persone che non dicono mai niente non devo dire mai: 'Scusa, ho sbagliato', ma preferisco sbagliare e poi chiedere perdono". Anche a Marc Marquez.