Il sabato di Aleix Epsargaró in India è stato sportivamente da dimenticare: una qualifica conclusa in decima posizione a otto decimi dalla pole di Marco Bezzecchi e una Sprint Race, già compromessa al primo giro (Aleix per evitare Marini e Bezzecchi, caduti davanti a lui, è dovuto uscire di pista in curva 1, rientrando tra le ultime posizioni), terminata con una mesta scivolata d'anteriore in curva 13 a quattro giri dalla bandiera a scacchi. Lo stesso Aleix, ai microfoni di Sky, riassume senza giri di parole la sua giornata: "Ci sono dei giorni in cui è meglio rimanere nel letto e oggi è stato uno di quei giorni. Non sono riuscito a fare bene in qualifica, ovviamente la decima posizione non è buona. Poi nella Sprint non sono potuto entrare in curva 1 con la caduta di Bez e Luca davanti a me, e rimontando sono anche caduto. un disastro assoluto, ci riproverò domani".
Alle difficoltà, per Aleix e Aprilia, si deve sommare una buona dose di nervosismo a causa di un episodio accaduto a pochi minuti dallo start del Q2. Il box numero 41 di Noale ha commesso un errore nella gestione dei tempi, mandando in pista lo spagnolo con due minuti d'anticipo rispetto all'apertura della pitlane. L'Aprilia di Espargaró, così, è stata spinta a mano verso i box (se il pilota fosse rimasto fermo ad aspettare la luce verde le gomme si sarebbero raffreddate troppo) e Aleix, una volta rientrato, ha inveito contro meccanici e ingegneri di Noale, perdendo le staffe. In zona mista - e sui social - sono arrivate prontamente le scuse: "Quello prima delle qualifiche è stato un errore molto grande, perché così facendo si possono avere problemi al motore e alle gomme. Confusione a parte, anche la mia reazione con la squadra non è stata buona, ovviamente chiedo scusa per come ho reagito. È stata una giornata con tanta tensione, a volte si reagisce così, però ciò non toglie che ho sbagliato. Mi dispiace moltissimo".
Aleix, in un sabato convulso e disordinato, è stato protagionista anche prima della partenza della Sprint Race, quando ha guidato il resto dei piloti della MotoGP sul rettilineo principale per valutare le condizioni miste dell'asfalto, richiedendo che le caselle di partenza posizionate all'interno venissero asciugate (una parte della griglia era asciutta, ma sulla parte umida sarebbe stato troppo pericoloso partire con gomme slick). Quando ad Aleix è stato domandato se sia necessaria la costituzione di un'associazione piloti per la sicurezza che vada aldilà della canonica Safety Commission del venerdì (in Formula 1 esiste la Grand Prix Drivers'Association), lui ha lasciato trapelare una certa insofferenza per la gestione del weekend indiano. Dalla frase "speriamo che domani non piova perché alcuni muretti sono troppo vicini" scaturisce un tema: se domani, ore 12 italiane, l'asfalto del Buddh International Circuit dovesse essere bagnato, allora è probabile che la Gara della MotoGP venga annullata. Espargaró, nel frattempo, chiede calma ai giornalisti, come se volesse gestire direttamente la questione con chi di dovere prima che si sollevi un polverone mediatico: "Per quanto riguarda i muretti ne avevamo già parlato giovedì con la Dorna, che ha fatto un buon lavoro, ma secondo noi restano due punti dove il muro è davvero border line, al limite, con il bagnato per me sarebbe troppo pericoloso. Quindi? Quindi speriamo che non piova domani. Delle volte la gente pensa 'se non vuoi correre stai a casa'. Però io vengo in India perché voglio correre, vorrei fare due, tre, cinque gare. Correre è la mia passione, è la cosa che mi piace di più al mondo. Bisogna capire che ci giochiamo la vita, non è un gioco. Il rischio c'è e ci sarà sempre in MotoGP, ma i muretti non possono stare dove non devono essere, bisogna avere sempre la massia sicurezza possibile. Io ho 34 anni, non ho più paura dei giovani, ma sicuramente ho un po' più di esperienza e secondo me in quel contesto devo anche aiutare. L'associazione? Io so che voi giornaisti fate il vostro lavoro e volete capire cosa sta succedendo ma vi chiedo per favore in questo momento - visto che stiamo avendo un gran casino noi piloti con i muretti, con le condizioni qui dell'India e con la Dorna - di lasciarci respirare un po' perché sarà buono per il nostro sport, per la sicurezza, e avremo tempo in Giappone di spiegare cosa sta succedendo".