Aleix Espargarò si presenta alla stampa con una mano fasciata. Caduta e frattura, abbastanza grave da fargli chiudere i test senza correre nel pomeriggio ma non da impensierirlo per Aragon: “Sono caduto, ma non è niente - ha raccontato Aleix - Se avessi una qualifica tra un’ora la farei di sicuro, adesso però mi fa abbastanza male e abbiamo deciso di finire qui il test. I dottori mi hanno detto che non è una frattura da operare, si salderà da sola e spero di essere pronto per Aragon. È all’ultima falange, direi che ora il mio dito sembra un serpente. Farò un controllo con il dottor Mir, forse già stasera. Lui però ha già visto le radiografie e ha detto che non c’è da preoccuparsi troppo”.
Per il resto, racconta Aleix, l’Aprilia ha lavorato bene, anche se i dati sono da prendere con attenzione: senza le altre categorie in pista o la pioggia a pulire l’asfalto, il tracciato ha un grip elevatissimo e le prestazioni di moto e piloti sono sempre migliori rispetto alla gara: “Abbiamo provato molte cose per la moto del 2023, bisogna stare calmi e capire bene cosa ha funzionato. Durante i test vanno tutti molto forte, dobbiamo analizzare il materiale con calma perché il grip era molto diverso rispetto alla gara. Abbiamo provato degli aggiornamenti aerodinamici e provato a cambiare il bilanciamento della moto. Questo pomeriggio avrei guidato altre due ore, niente di che. Maverick guiderà un po’ di più, ma per me va bene così”.
Test finito quindi e occhi ad Aragon, dove il prossimo 18 settembre si correrà il 16° GP della stagione. Aleix è a 33 punti da Fabio Quartararo, con il terzo posto in campionato ancora al sicuro. Lui, però, è pronto a giocarsi il mondiale (quasi) da zero: “Ad Aragon inizia un campionato nuovo, dopo Misano e Austria che sono le due in cui faccio più fatica. Poi voleremo via dall’Europa, sono tre anni che non ci andiamo. Io e Fabio in questi giorni abbiamo fatto più o meno gli stessi punti, ma Pecco il doppio e dobbiamo iniziare a migliorare e recuperare punti, magari proprio da Aragon”.