“Si dai, sono contento, anche se la prima uscita non mi è piaciuta per niente”. Marc Marquez è finalmente tornato in moto, 100 giorni dopo quel GP d’Italia in cui aveva annunciato la quarta operazione al braccio. Ha girato soltanto al mattino e per 39 passaggi in tutto, per non forzare. In breve, è ancora Marc Marquez ma non può ancora correre una gara: “Stamattina ho cercato di prendere confidenza un po’ alla volta, abbastanza da capire che ancora so guidare una moto, anche se al braccio mi manca tantissima forza. La posizione del braccio è la più naturale lo potete vedere anche dalle foto. Io ho fatto così, mi sono messo a fare dei confronti: va meglio, ma manca ancora tanta forza per tenere la posizione giusta a lungo. Quando mi manca la forza la posizione torna ad essere la solita, come prima”.
Sull’eventualità di vederlo in gara ad Aragon, tra due settimane, non ha dato una risposta certa: “Sapete qual è la mia mentalità: quando mi vedo a posto per correre la gara ritorno. Per il momento faccio già fatica a fare quattro giri, 25 di fila non ce la faccio e se la gara fosse domani per me sarebbe impossibile, non ce la farei. Vediamo come mi sveglierò domani, dobbiamo capire come reagirà il mio fisico nei prossimi giorni. Se ci fosse una possibilità sarebbe bello, ma non è prioritario”.
Marc si è fermato oggi (voleva correre nel pomeriggio, ma la Honda glielo ha impedito) e tornerà in pista per il secondo giorno di test. Ripete spesso però, tra una domanda e l’altra, di quanto sia ancora lungo il lavoro necessario a tornare in forma: “Sono lontano dal poter correre una gara. Domani capiremo meglio, così come nei prossimi giorni. La reazione del braccio è fondamentale, capirò meglio nei prossimi giorno cosa vuole il corpo da me. L’osso è completamente fissato, ma sento ancora dolore a braccio e spalla”.
Una collega, che ha visto Marc toccarsi il braccio per buona parte della mattinata, gli chiede perché: “Ho fatto solo due settimane di palestra e una di bicicletta oltre a due uscite in moto prima di salire su di una MotoGP. I tempi sono stati molto tirati, mi sento bene anche se non mi sono goduto i primi turni perché le moto sono veramente molto veloci. Ho guidato d’istinto, dopo 100 giorni il tempo non è fondamentale anche se mi fa piacere che non sia venuto male. La cosa più importante è che questi 40 giri il mio corpo li abbia gestiti bene. È vero che ho fatto solo run brevi, il muscolo ha lavorato diversamente per un anno e mezzo”.
Non solo, Marc ammette anche di non essersi goduto più di tanto la moto: “Solo negli ultimi run, onestamente è stata più una sofferenza che un piacere. Ma è così, anche in Qatar durante il primo giorno di test si soffre. Queste moto sono potentissime, puoi anche essere in forma ma non basta. Oggi erano tutti velocissimi, avevano un altro ritmo. Io mi sono concentrato su me stesso e non è andata male”.
Anche perché, in tutto questo, Marc ha anche fatto qualche prova in termini di sviluppo: “Mi sono concentrato molto e anche domani lavorerò sul pacchetto aerodinamico, per questo stiamo cercando di capire anche perché non ho ancora quel feeling magico con la moto da poter capire tutto nei dettagli. Domani è il momento di confermare le sensazioni sulla nuova aerodinamica, ma già adesso c’è di buono che Stefan Bradl è completamente d’accordo con le mie sensazioni”.
Quindi: Marc Marquez è ancora veloce? Si. Può correre? No. Sarà ad Aragon? Dipende. Poco più di dieci giorni non sono abbastanza per riprendere la forza necessaria e gli automatismi, serve più tempo. Oltretutto, da quando è arrivato a Misano ripete la stessa cosa: “Se torno è per correre i GP, non per un turno di prove libere e nemmeno per fare una gara ogni due”. Se non si trattasse di Marc Marquez quindi, saremmo pronti a scommettere che ad Aragon non scenderà in pista. Ma, appunto, questo è Marc Marquez.