È stata una gara intensa, quella di Misano. Per il campionato e anche per i piloti, ma soprattutto perché ha spalancato le porte al dualismo che ci aspetta nel 2023: Pecco Bagnaia ed Enea Bastianini, italiani e coetanei, nello stesso team con lo stesso obiettivo.
La sensazione, in quelli ultimi giri finiti con un arrivo in volata e 34 millesimi a separare i due, è che Enea abbia provato a mettere pressione a Pecco (che infatti, scherzando, gli ha detto ‘sei stato un bastardo’) ma che non abbia voluto affondare il colpo. Come usare una pistola con il calcio: vuoi stordire, non uccidere. Bagnaia però, a resistere è stato bravissimo. Serafico, imperturbabile, non ha perso la concentrazione anche se era lui ad avere tutto da perdere: il mondiale, la fiducia, la reputazione, il confronto col prossimo compagno di squadra. Pecco a Misano aveva già sbagliato due volte e non voleva rischiare la terza, adesso si trova a 30 punti da Quartararo e di nuovo in lotta per il titolo. A molti però, questa gara non è piaciuta. Non è piaciuta a Claudio Domenicali, che ha detto che Bastianini non doveva avvicinarsi così alla curva 4 (qui la risposta di Carlo Pernat), e non è piaciuta nemmeno a Marco Melandri per ragioni opposte: ecco perché i dualismi, in MotoGP, funzionano sempre. “Enea tra un po’ lo tamponava - ha raccontato Melandri in una serie di storie Instagram - perché non doveva passare Bagnaia e quindi si era un po’ rilassato, si vede che era proprio deconcentrato. Per passarlo gli sarebbe bastato lasciare i freni, provare a sfilarlo all’interno e alla peggio andare lungo. Uno gira un secondo più forte, non si gioca il mondiale e nella gara di casa non prova neanche a vincere???”.
Enea a questo proposito, in conferenza stampa, ha detto che l’errore alla curva 4 non gli ha permesso di provarci davvero e che la sua strategia era quella di attaccare all’ultimo giro (“All’inizio pensavo a due dalla fine, ma non volevo mostrare niente di me a Pecco”), il che ha perfettamente senso. Pecco, a sua volta, ha spiegato di essere più forte in staccata. Oltretutto, secondo Marco Melandri, per Bagnaia aver trovato un aiuto in Bastianini significa aver perso quello di Jack Miller: “Se non verrà coperto di soldi, neanche Miller aiuterà Pecco, lui va in KTM e gli importa poco”. Difficile crederci. Miller lo ha detto più volte “I have to finish the job”, devo finire il lavoro. E più volte lo ha dimostrato, cosa che oltretutto potrebbe fare ancora.
Su Bagnaia invece, quando gli fanno notare le sei vittorie in stagione (10 nelle ultime 20 gare) e le quattro consecutive, Melandri risponde così: “Ma io dico da sempre quest’anno che Pecco è l’uomo da battere nel mondiale ed è super forte. Però ieri Enea non ci ha provato, avrebbe dovuto provarci, magari avrebbe vinto Pecco lo stesso. A me le gare così non piacciono, perché non mi ha divertito. Io al posto di Enea? Dipende dagli accordi che prendi con la casa costruttrice… Forse era una clausola per poter passare al team factory 2023… Possiamo solo ipotizzare”. Quello che non serve ipotizzare invece è che nel 2023 vedremo un mondiale bellissimo.