“È stata una domenica dura, la gara penso che abbia fatto divertire ma per noi è stata molto faticosa. Pecco è stato spaziale, ha avuto pressioni da Vinales ed Enea ma non ha ceduto”. Comincia così l’intervista, al microfono di Antonio Boselli per Sky, all’amministratore delegato di Ducati dopo il GP di Misano. Claudio Domenicali non è contento, non del tutto almeno: “Noi abbiamo parlato coi ragazzi e loro sanno che non devono essere troppo aggressivi tra di loro. Enea si è comportato bene fino all’ultimo giro, ma quella staccata se la poteva risparmiare, ha rischiato troppo e non ci piace. Dite che fa parte della natura del pilota? Ci sono 150 persone che lavorano, una squadra, persone che lavorano a casa, un’azienda. Vinca il migliore, ma senza fare stupidaggini”.
Dichiarazioni che hanno fatto subito discutere, anche durante la diretta. Tutti i piloti, da chi corre nei kartodromi con le moto a noleggio ai fuoriclasse del mondiale, sono in pista per vincere. In MotoGP è così nonostante il fatto che per i piloti sia un lavoro. È vero, Ducati sta scommettendo fortissimo in questo 2022 ed il gioco di squadra quando ci sono otto moto in pista - e cinque piloti sotto contratto, perché Ducati ha a libro paga sia i piloti Pramac che Bastianini - ma un pilota vincente penserà sempre e solo a vincere.
Così lo abbiamo chiesto a Carlo Pernat, che con una sigaretta in mano e lo sguardo alla gigantografia di Marco Simoncelli, ancora in circuito, ha risposto senza troppi giri di parole: “Vi dico quello che penso. Giovedì la Ducati ha dichiarato ufficialmente ai piloti di stare attenti, perché un filo di gioco di squadra hai bisogno di farlo, soprattutto se devi recuperare tanti punti e hai la moto migliore. Però la vittoria poteva farla chiunque, Ducati ha detto così. Invece, dopo la gara, l’amministratore delegato ha detto che Enea poteva risparmiarsi di vincere… Io dico che dovrebbero mettersi un po’ d’accordo, tutto lì”.
Poi continua, raccontando il punto di vista del suo pilota: “Enea era a Misano, nel suo Gran Premio di casa e con la livrea di Gresini, con la Nadia a guardarlo e i premi d’arrivo… È un professionista che corre per vincere, oltretutto matematicamente è ancora in gara per il mondiale. Magari anche un piazzamento può fare la differenza per lui. Questo è un mondiale importantissimo e siamo qua per vincerlo, però dovrebbe esserci un po’ più di unità in queste cose: stiamo attenti, va bene, ma la vittoria è sempre un’altra cosa per un pilota”.
Poi, prima di andarsene: “I punti Ducati li ha persi in Austria, quando potevano mettere tre moto sul podio. Qui hanno guadagnato. Bisogna ritrovare un po’ la calma, anche con le dichiarazioni. Io capisco bene che in passato ci siano stati problemi di questo genere, ero lì in Argentina (con Iannone che stende Dovizioso, ndr), ma un pilota va anche rispettato, punto”.