Un mignolo rotto, la caviglia infortunata a Silverstone ancora dolente, il podio che manca da giugno e due cadute nel venerdì di libere. Per Aleix Espargaro sarebbe stato difficile cominciare peggio il weekend di Aragon. Ma il tracciato nel nord della Spagna è tra i suoi prediletti, e così nella notte tra venerdì e sabato il pilota Aprilia ha trovato le energie per reagire. Il capolavoro di Aleix ad Aragon, in una situazione in cui altri avrebbero perso la testa, si è materializzato sabato pomeriggio. Espargaro doveva affrontare la Q1 e, come fanno i veri campioni, ha piazzato il colpo nel momento del bisogno: il miglior tempo nella prima eliminatoria lo ha proiettato in Q2, dove ha conquistato la seconda fila, capovolgendo istantaneamente le prospettive per la gara.
E in gara, oggi, Aleix ha raccolto ancora una volta il massimo. Bastianini e Bagnaia imprendibili per tutti, ma Miller e Binder erano attaccabili. Il 33enne di Granollers li ha infilati senza ammettere repliche. Due manovre chirurgiche; e la seconda - ai danni del sudafricano – è il simbolo della stagione di Espargaro: un affondo in staccata di curva 1, a tre giri dalla fine, con l’anteriore recalcitrante costretto da cuore e spirito a chiudere curva e sorpasso. Tenacia, in una parola. Con la quale Aleix si è preso il sesto podio in stagione. Un terzo posto ad Aragon che consolida la terza posizione in classifica. E la classifica – 17 i punti di distacco da Quartararo – sorride. Come Aleix al microfono Sky di Sando Donato Grosso: “Bisogna sempre crederci, sapete che sono positivo e che stiamo facendo tutti un grande sforzo. Il weekend non è iniziato bene; sono caduto due volte e nella seconda scivolata la moto si è spaccata in due. Io venerdì vado sempre a letto intorno alle nove, invece dopo le due cadute mi sentivo troppo male per la squadra e sono rimasto con loro in piedi fino alle 11. Però poi piano piano, usando la testa, abbiamo limitato i danni. Il podio è molto positivo, così come i 17 punti dal leader, sono molto contento”.
Poi Espargaro ha risposto in tono scherzoso a Giovanni Zamagni, che alla vigilia del weekend di Aragon aveva assegnato al pilota Aprilia il 5% di probabilità di vittoria del campionato, distribuendo il resto della torta tra Pecco Bagnaia (50%) e Fabio Quartararo (45%). “Tu mi avevi dato il 5% Zam, te l’avevo detto che dovevi darmi di più! Io continuo a pensare che tutti e tre abbiamo il 33% di possibilità di vincere. Non sarà facile, sono realista. Io penso che Fabio sia più o meno al mio livello in termini di velocità, ma in questo momento Pecco è più forte di noi, ha una moto incredibile e lui sta guidando da 10 in pagella in tutti i turni e in tutte le gare. Però questo è un mondiale MotoGP, manca poco, ho 17 punti di distacco e tutto può succedere. Adesso andiamo in giro per il mondo, fuori Europa, su piste in cui non si è girato per tanto tempo. E se vi ricordate ad inizio stagione, prima di arrivare in Europa, la Ducati ha sofferto”. Successivamente Aleix ha analizzato la classifica dei contendenti al titolo, prima di mostrarsi fiducioso in vista della prima trasferta asiatica a Motegi: “I podi ovviamente sono quelli che mi fanno stare su in classifica. Però se ho praticamente gli stessi punti di Enea e Pecco che insieme hanno vinto dieci gare è perché nelle giornate negative io ho sempre fatto quinto, sesto o settimo. Penso che l’Aprilia si possa comportare bene a Motegi, ma è difficile fare previsioni adesso. Ne parlavo poco fa con Enea; è tanto tempo che non andiamo là e le ultime volte che si è corso in Giappone ha sempre piovuto tanto, quindi ci mancano proprio i riferimenti. Però è una pista che mi piace e, come potete vedere, l’Aprilia va bene più o meno dappertutto”.