C’era tanta attesa per l’ennesimo ritorno di Marc Marquez. Veloce, ma non costante, Marc ha messo le mani avanti per tutto il weekend, ricordando che ad Aragon - un circuito che gli piace, che gira a sinistra - l’obiettivo era allenarsi e non aggiungere una coppa alla collezione. Dopo aver chiuso con il 13° tempo in qualifica (lui l’ha chiamato 12+1, come avrebbe fatto Angel Nieto) la gara si presentava come un nuovo test per il fisico e la moto. Invece, Marc di curve ne ha fatte appena tre lasciandoci solo con una grande certezza: Marquez è sempre Marquez.
Ci prova, spinge, cerca lo spazio per passare. In partenza ha rischiato, si è tenuto largo in curva 1 guadagnando otto posizioni in una manciata di metri. A quel punto probabilmente ha esagerato, perdendo il posteriore e trovandosi tamponato da Fabio Quartararo. Che non ha colpe, perché si ritrova a dover dare tutto ad ogni curva in ogni giro di gara. Il mondiale però è definitivamente riaperto (-10 Bagnaia, -17 Espargarò) e Quartararo si trova a dover lottare ad armi impari. Marquez, da lì, ha continuato a correre con una grossa porzione del cupolino di Fabio, finché non ha attivato l’abbassatore schiacciando quel pezzo della carena perdendo la moto: “In partenza sono stato forte, mi trovavo in forma, bene - ha raccontato ad Antonio Boselli durante la gara - Alla curva tre non so se Bastianini ha superato Aleix o il contrario, ma sono andati lunghi e io ho provato a fare la linea giusta. La gomma era un po’ fredda e mi è partito il posteriore. In quel momento Fabio Quartararo era attaccato, voleva passarmi perché andava a molto forte in quel settore: lì ho subito il contatto ed è iniziato il casino. In curva 5 ho sentito qualcosa di strano ma alla 6 e alla 7 mi sentivo bene, quando ho attivato l’abbassatore invece la ruota dietro si è bloccata, avevo in pezzo della carena di Fabio e abbassando il posteriore la moto mi ha portato fuori. È un peccato, spero soprattutto che Nakagami - caduto per questo problema meccanico - stia bene, e anche Fabio, che mi era molto attaccato com’è normale che sia nel primo giro”.
Passa la gara, la cerimonia del podio, passano le prime interviste. Marc Marquez chiede di puntualizzare: “Prima non avevo visto le immagini, parlavo del mio feeling. Quando ho visto le immagini ho capito che sembrava che stessi andando a sinistra, a cercare Nakagami. Ovviamente non è così, sono un pilota di MotoGP e so che il primo giro. Si vede dalle immagini che c’è un pezzo di carena di Fabio sulla mia ruota, che si blocca. Non solo Nakagami, ma anche Marini e mio fratello hanno rischiato di prendermi perché con l’abbassatore si è bloccata la ruota dietro e la moto è andata a sinistra. Con Quartararo invece mi è scivolata la ruota dietro, penso che Fabio volesse passare alla quattro”.
Poi continua: “Vedendo quello che è successo avrei preferito partire peggio per finire la gara. Quello era l’obiettivo ma non è stato così. Alla prima curva sì, ho preso un po’ di rischi. Se non ci fosse l’abbassatore? Credo che non avrei avuto problemi, sono sicuro”. È un peccato per Fabio Quartararo, ma anche per Marc Marquez. Gli unici a sorridere sono gli uomini della Ducati, che però lo fanno a denti stretti pensando a quei cinque punti in più.