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Alex Marquez è scocciato:
"Dimenticatevi Marc Marquez"

  • di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

22 ottobre 2020

Alex Marquez è scocciato: "Dimenticatevi Marc Marquez"
Arrivava ultimo e gli chiedevano di suo fratello Marc, sale sul podio e tutti gli chiedono di suo fratello Marc. La domanda, per Alex Marquez, è sempre una sola: "Quando torna Marc?". E oggi, giustamente, ha detto basta...

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

Tutto ha un limite, anche se ti chiami Alex Marquez e sei abituato ad un fratello decisamente ingombrante. E oggi Alex Marquez a quel limite ci è arrivato, tanto che davanti ai giornalisti che gli chiedevano delle condizioni di Marc, se fossero fondate o meno le voci di un possibile nuovo intervento chirurgico e di un ulteriore ritardo nei tempi per il rientro in pista, il piccolo e meno titolato dei fratelli Marquez ha sbottato: "Dimenticatevi Marc Marquez e parliamo di me!". Lo ha detto con il sorriso, per carità, senza sconfinare nella maleducazione, ma l'ha detto e ci ha tenuto a farlo. Perchè in fondo sono due gare consecutive che riesce a salire sul podio, mettendosi alle spalle un esordio in MotoGP non proprio entusiasmante, ma nonostante questo non riesce, con quel cognome lì, ad essere protagonista neanche in assenza del fratello.

"Per quanto riguarda la situazione di Marc - ha detto visibilmente contrariato - non è cambiato nulla, tutto rimane come nelle ultime settimane, lui continua con il recupero. Non risponderò più ad altre domande su Marc, sono concentrato sul mio weekend e non voglio più che mi venga chiesto, dimentichiamolo un po' e concentriamoci su di me". Perchè di cose da dire Alex Marquez ne ha parecchie, comprese quelle relative al suo (affrettato) passaggio in LCR, viste le voci circolate nelle ultime ore di una presunta richiesta da parte di Repsol alla Honda di ritornare sui suoi passi e scommettere su Alex anche nel prossimo anno per il team ufficiale. Voci che Alex Marquez non ha commentato, limitandosi a dire che per lui non cambierà niente nel 2021 se non la livrea della moto. "I team satellite non esistono più - ha spiegato - hanno tutti un grande potenziale: Fabio Quartararo è sulla stessa moto ufficiale e può lottare per il campionato. Non sono in grado di pensare al Mondiale a breve termine, devo migliorare molto, ma è vero che oggi con una squadra satellite si può lottare per il campionato. Ma non lo dico per me, penso solo a crescere in fiducia e ad essere più regolare per essere sempre tra i primi otto e migliorare passo dopo passo". Strada segnata, dunque, e obiettivi individuati per il due volte campione del mondo. Con il sogno di un ritorno in Repsol da realizzare a suon di risultati: "Adesso è facile dare un giudizio - ha proseguito - la situazione era abbastanza strana in quel momento, quando Honda ha scelto Pol Espargarò. Sono d'accordo con la decisione della Honda ed è una grande opportunità per me andare alla LCR e continuare a crescere. Ho molto da imparare e da migliorare. Per me non è un passo indietro, è un passo laterale per essere più forte in MotoGP. In seguito, se i risultati saranno buoni, cercherò di tornare nel team Repsol se ne avrò l'opportunità". 

Cominciando, chiaramente, già da questo fine settimana nel GP di Teruel, sullo stesso circuito, il MotorLand di Aragon, che domenica scorsa lo ha visto salire sul secondo gradino del podio, appena dietro al vincitore, Alex Rins. Le premesse per ripetersi ci sono, ma la smania di vittoria non avrà il sopravvento: "Il mio obiettivo questo fine settimana - ha concluso - non è vincere la gara, ma fare lo stesso lavoro dello scorso GP. Alla fine, la gara è stata una conseguenza di tutti gli allenamenti in cui abbiamo lavorato molto bene. Stiamo migliorando, con il freddo, con il caldo e in tutte le condizioni siamo riusciti ad andare molto veloci. Sapevo g di avere un buon ritmo, sapevo anche che era difficile risalire dall'undicesima posizione in griglia. Sarà un fine settimana interessante per vedere dove possiamo arrivare, penso che ci sia ancora spazio per alcuni punti e dobbiamo concentrarci sulle qualifiche, il nostro vero punto debole".

 

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