Il metodo giapponese è chiaro: sbagliare il meno possibile per capitalizzare tutto. E lui, Takaaki Nakagami, forse in controtendenza con la tradizione nipponica nel motorsport, lo sta applicando in pieno in questo motomondiale 2020. Tanto da risultare il miglior pilota Honda in classifica generale. Basta pensare che è sempre andato a punti, senza prove spettacolari, ma mettendo nel sacco ogni volta qualcosa.
All’inizio, non lo ha mai nascosto, ha fatto ricorso ai dati di Marc Marquez: una sorta di tesoro per lui, visto che corre con la moto 2019 e che quindi tutti i parametri registrati dall’otto volte campione del mondo nel 2019 sono perfettamente aderenti alle caratteristiche della sua moto. Ma ora sulla scena è arrivato, e anche di prepotenza, pure Alex Marquez e per Takaaki Nakagami nessuna invidia, anzi: “Alex viene da due gare pazzesche – ha affermato – Sono veramente molto contento per lui e non vedo l’ora di analizzare i suoi dati per capire se anche io potrò trovare ulteriori margini di miglioramento dai suoi riferimenti”.
Collaborazione, dunque, in casa Honda, con l’azienda dell’Ala Dorata che si è ritrovata per buona parte della stagione a puntare tutto sul team satellite di Lucio Cecchinello, in attesa che le cose cominciassero a girare anche in HRC e che Alex Marquez trovasse la quadra per la RC213V e per la MotoGP in generale. “Devo congratularmi con Alex – ha concluso Nakagami - Quando all'inizio mi ha superato all'ultima doppia curva a sinistra del MotorLand di Aragon, non riuscivo a credere che avrebbe finito la gara e che potesse mantenere quel ritmo ancora per molto: ha avuto davvero una battuta extra forte. Mi piacerebbe vedere i suoi dati su questa gara. Analizzerò tutto con la mia squadra. Per quanto mi riguarda, al GP di Aragon, all'inizio ho cercato di salvare le gomme. Penso sempre alla fine della gara. Sono felice di essere riuscito a sorpassare Morbidelli proprio alla fine perché questo mi ha permesso di finire nel parco chiuso come miglior pilota di una squadra satellite”.
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