A Portimão Alex Marquez non è entrato in Q2, qualificandosi 13° in griglia dopo essersi visto soffiare il posto dal fratello e da Miguel Oliveira. Tutto sommato però, a giudicare dall’ordine di arrivo in entrambe le gare forse è stato un bene: P9 nella sprint e P5 la domenica suggeriscono che con la Ducati del Team Gresini Alex riesce a guidare come vorrebbe, quindi ad effettuare sorpassi e a tenere il ritmo dei primi. Il che - oltre ad essere un gran fastidio per l’altro Marquez - è una grandissima notizia per lui, nonché un indicatore abbastanza cristallino del divario tecnico tra Honda e Ducati. “Potevo tentare qualcosa in più”, ha raccontato dopo la gara, “Ma essendo la prima è stato meglio finire quinto che cadere. Sapevo che Johann (Zarco, ndr) era dietro di me e sapevo cosa fare, ma sono entrato un po’ troppo forte alla 14 e gli ho lasciato lo spazio, un metro. Zarco è stato furbo e bravo a passarmi, a quel punto ero all’esterno e sarebbe stato molto difficile”.
Ad ogni modo, a giudicare dal Portogallo è piuttosto chiaro che Alex Marquez ha la velocità per puntare al podio, magari anche alla vittoria con le giuste condizioni. A confermarlo nell'intervista dopo la gara è stato lo stesso Marquez: “Ho dato tutto, ci sono stati anche momenti in cui ho pensato al podio... e non mi succedeva da molto tempo. Sappiamo su cosa lavorare per migliorare e saremo pronti a Termas, arriviamo in Argentina molto fiduciosi”. Lì, una volta arrivato, approfittando del pre-event organizzato da Dorna Alex ha preso parte all’amichevole tra Argentina e Curaçao all’Estadio Madre de Ciudades di Santiago del Estero, dove Leo Messi ha segnato il 100° gol in carriera: se non altro, un buon inizio per il weekend di gara.