Parlare con Alex Marquez, per molti, è l’occasione per sapere qualcosa di Marc. Lui lo sa bene e ormai la prende con filosofia “Se avessi un fratello che non ha vinto otto mondiali, forse non me lo chiederebbero”, ha scherzato. Così, tra una battuta sull’annata difficile - specialmente considerando un finale 2020 in crescita - e speranze future, Alex parla anche un po’ di Marc a cui è da sempre legatissimo.
“Non sto vivendo gli anni più facili della Honda, ma bisogna andare avanti ed essere positivi per il futuro. Il livello si è molto alzato - ha raccontato a DAZN Spagna - Prima un brutto risultato era un quarto o un quinto posto, ora parliamo di un dodicesimo. Siamo esattamente gli stessi dell'anno scorso, ma gli altri sono migliorati. Ad Aragon, ad esempio, ho già detto che siamo andati bene, ma che dovevamo vedere come si evolvevano gli altri. Gli altri stanno spingendo forte e anche noi dobbiamo fare un passo in avanti”.
La consapevolezza di guidare un mezzo meno evoluto rispetto alla concorrenza quindi c’è, ma non aiuta più di tanto: “È difficile sapere se sei tu o è la moto - ha spiegato - Pol Espargarò viene da KTM e gli sta costando; Nakagami ha perso la strada durante la stagione, Marc va a volte… È difficile, ma in questi momenti devi prendere quello che c’è di buono e imparare. Tutte le moto sono migliorate molto. E dal 2019, la Honda è un po' bloccata. Senza Marc, l'anno scorso Honda ha perso un po' la strada. E ora in qualche modo bisogna ritrovarla. Penso che alla Honda abbiano la giusta attitudine e stiano lavorando per fare un grande passo in avanti il prossimo anno. Nelle ultime gare abbiamo provato tante cose. Penso che il problema principale sia dove non possiamo evolvere quest'anno a causa dei regolamenti (il motore, ndr.) ma è qui che cercheranno di lavorare per il prossimo anno".
Ecco infine, puntualissima, una riflessione sul fratello: “Forse nei momenti difficili io ho meno bisogno di aiuto da altre persone rispetto a Marc, ma è anche un tipo particolare, molto speciale. Lui pensa ai problemi molto più di me. Siamo così diversi che ci capiamo molto bene”. Alex, invece, preferisce farsi scivolare i problemi addosso piuttosto che farne un dramma, al contrario (così lascia intendere) del fratello: “Non mi piace essere drammatico. Preferirei avere un sorriso sulla bocca e deglutire dentro. Non faccio i problemi più grandi di quello che sono. Avere una grande squadra che ti fa capire perché è andata male o perché è andata bene è la chiave per migliorare sempre”.