Secondo giorno di test per la MotoGP a Sepang: le case studiano, scrutano, provano e si nascondono in un gioco che sembra avere come principale protagonista l'aerodinamica. Da quando Gigi Dall'Igna ha fatto spuntare le ali alla Ducati Desmosedici nel 2015, raccogliendo molto scetticismo e non poche prese in giro, le altre case sono dovute correre ai ripari e oggi si parla più di ali, carene e scalini che non di soluzioni meccaniche o elettroniche. C'è anche da dire che è sicuramente più facile scorgere un alettone o una carena piuttosto che una modifica nel software o nella meccanica.
In ogni caso, prima della sosta forzata dettata dal mal tempo, tutti gli occhi erano concentrati sulla moto da battere, la Desmosedici Ducati portata in pista dal tester Michele Pirro. L'obiettivo della casa di Borgo Panigale è di offrire, ancora una volta, qualcosa di nuovo rispetto alla concorrenza, così Pirro è sceso in pista con una nuova carena che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe unire i vantaggi della carena utilizzata lo scorso anno con una in grado di fornire un "effetto suolo" alla moto in piega, come avviene su Aprilia e KTM. Nella stagione passata, infatti, tutti i piloti Ducati (escluso Johann Zarco) avevano optato per una carena dotata dei cosiddetti "downwash ducts", due specie di orecchie dietro la ruota anteriore nella parte inferiore della carena in grado di garantire un maggior grip grazie alla portanza generata. Ora sembra che si stia lavorando su uno step successivo, così come per le altre case: Aprilia ha mostrato nei giorni scorsi una coda stile "batmobile", la Honda è scesa in pista anche lei con una serie di ali sul codone della RC213V mentre KTM (che si affida per lo studio dell'aerodinamica al team Red Bull di F1) hanno montato sulla RC16 di Dani Pedrosa una nuova ala sul parafango. E proprio una KTM, quella di Pol Espargarò, resta in cima alla classifica dei tempi, cosa non particolarmente significativa visto che case e piloti sembrano molto più interessati a raccogliere informazioni (su sé e sugli altri) che a staccare il tempo migliore. Inoltre, senza nulla togliere ai piloti presenti, i grandi nomi ancora non sono scesi in pista e ormai sappiamo che primeggiare nei test può alzare il morale, ma alla fine conta chi passerà per primo sotto la bandiera a scacchi.
La classifica del 2° giorno di shakedown a Sepang, Malesia
1. P. Espargaró, KTM, 1:58.241 min
2. Quartararo, Yamaha, + 0.283 sec
3. Acosta, GasGas, + 0.290
4. Rins, Yamaha, + 0.409
5. Pedrosa, KTM, + 0.431
6. Mir, Honda, + 0.846
7. Zarco, Honda, + 0.850
8. Marini, Honda, + 0.971
9. Nakagami, Honda, + 1.028
10. Bradl, Honda, + 1.529
11. Crutchlow, Yamaha, + 1.633
11. Pirro, Ducati, + 1.915
13. Savadori, Aprilia, +2.579