“Eccomi, ero con degli amici qua a Genova e non potevo rispondere al telefono. Adesso ci sono, dimmi tutto e poi vado a fare la valigia”. Carlo Pernat ha sempre l’esordio originale al telefono: non è mai solo un banale “pronto”. Nemmeno oggi che, almeno a giudicare da quello che si legge in giro, dovrebbe essere un po’ più triste del solito. Perché uno dei suoi due pupilli, Tony Arbolino, lo avrebbe lasciato per far curare i suoi affari da Albert Valera, ex manager di Jorge Lorenzo e oggi manager di Jorge Martin.
“Ma quale triste? E’ qualcosa che con Tony abbiamo concordato da un po’ – ha spiegato il manager genovese - Con lui, con la sua famiglia e con lo stesso Valera. E poi non è che abbiamo troncato, anzi. Io continuerò a occuparmi di tutto ciò che riguarda l’immagine di Tony, le varie sponsorizzazioni e cose così. Valera, invece, lo seguirà come pilota. E’ giusto così, anche perché io comincio a essere stanco”. Nessun colpo di scena, quindi, nessun litigio o spaccatura, ma semplicemente una presa di coscienza, sia da parte del pilota che del suo storico manager, che forse era venuto il momento di seguire strade differenti. “Io non le definirei nemmeno strade diverse – ha proseguito Pernat – è semplicemente una strada alternativa. Tony da un po’ ha portato la sua residenza a Andorra. Lì ci sono Jorge Martin e quasi tutti i piloti di cui è manager Albert Valera e è chiaro che adesso sarà tutto molto più semplice per lui, anche proprio nell’organizzazione del quotidiano di un pilota: trasferimenti, allenamenti, sedute di fisioterapia ecc… Mi dispiace che qualcuno abbia voluto vedere dietro a questa cosa una diversità di vedute o un qualche rancore, in verità è stato fatto tutto insieme e con grande serenità”.
Anche perché Carlo Pernat, proprio nel bel mezzo della telefonata, dice qualcosa che mai ci saremmo aspettati: “Io comincio a essere stanco”. Gli anni sono 76 e la stagione 2023 lo ha segnato. “E’ una vita che faccio questa vita – ha spiegato ancora – mi piace e penso che non avrei potuto o saputo fare altro, però bisogna essere realistici. Tony è un gran talento e ha davanti almeno altri dieci anni di carriera: io dovrei seguirlo fino a 86 anni? Non è credibile dai. Tra l’altro nel 2023 ho sofferto come un matto per via della schiena, mi sono ammalato spesso e i ritmi della MotoGP di adesso sono quelli che sono, con i fine settimana ormai fatti da due GP e impegni su impegni. In questo modo riusciremo tutti a lavorare meglio. Oltre all’accordo sulla parte delle sponsorizzazioni di Arbolino, io mi concentrerò su Enea Bastianini. Un pilota della MotoGP di adesso è a tutti gli effetti una azienda e, anche se non sembra, il lavoro da fare è tantissimo e io ho 76 anni”.
Tantissimo e, nel caso di Bastianini, anche più complicato rispetto allo scorso anno, visto che a fine stagione scadrà il contratto con Ducati e il pilota romagnolo dovrà inevitabilmente guardarsi intorno. “Di Enea sto parlando già da tempo – ha concluso Pernat – E’ un pilota di sicuro talento e chiaramente c’è chi è interessato, ma la verità, al momento, è che Enea vuole Ducati. Non una Ducati, ma esattamente quella che ha già. A Valencia, nel test fatto con la Desmosedici 2024, s’è trovato molto bene e penso che in questa stagione potrà finalmente mettersi alle spalle tutte le sfighe del 2023. L’obiettivo, per lui, è vincere per restare in sella alla Rossa ufficiale. Poi, per carità, parlare si parla con tutti, ma l’affanno di dover trovare a tutti i costi un’altra sella non c’è, anche perché la stessa Ducati ha confermato di credere molto in Enea”.