Nessuna medaglia, esattamente come ieri, per la spada. Se ieri i sogni si erano spezzati per le ragazze, oggi è toccata ai ragazzi chiudere in amarezza il percorso individuale alle Olimpiadi di Parigi. È il segno di un inevitabile ricambio generazionale che penalizza una scherma italiana per troppo tempo adagiata sugli allori, e il cambio dei CT nel 2021 è stato soltanto il primo illusorio passo verso una speranza di rinascita.
L’eliminazione di Andrea Santarelli e Davide di Veroli agli ottavi di finale e di Federico Vismara ai quarti fa male, l’unica speranza di vedere una medaglia di qualsiasi colore sul collo degli spadisti azzurri sarà da ricercare nelle gare a squadre. Ad aggiungere amarezza in una giornata che la scherma italiana difficilmente dimenticherà è l’eliminazione di Martina Favaretto e Arianna Errigo nel fioretto femminile, entrambe sconfitte ai quarti di finale all’ultima stoccata sul 15-14, con l’unico barlume di speranza lasciato vivo dalla semifinale conquistata da Alice Volpi.
Fa ancora più male la sconfitta della fiorettista monzese, arrivata dopo una straordinaria rimonta a seguito di una discutibile ma comunque corretta decisione arbitrale: la moviola fatto sì che l’arbitro decretasse un impietoso “attacco da destra no, contrattacco tocca” che ha premiato la statunitense Scruggs, quando era possibile anche un’interpretazione di attacco simultaneo che avrebbe dato un’altra possibilità ad Arianna o addirittura un “attacco da destra tocca” che avrebbe potuto anche premiare la portabandiera azzurra. Rimane il dispiacere per un movimento schermistico che non è in decadenza ma è ben lontano da ciò che si può definire in forma, e non sarà certo la possibilità di conquistare una medaglia nel fioretto femminile individuale a ribaltarne la percezione. La speranza è che le gare individuali di domani e le gare a squadre possano cambiare le sorti di una spedizione olimpionica finora sottotono.