Quello di Sochi sembrava dover essere un weekend già scritto prima del via. Max Verstappen, complice la penalità da scontare in Russia arrivata dopo l'incidente con Hamilton a Monza, ha scelto di montare a Sochi la quarta unità di power unit della stagione, condizione che lo costringerà a partire dal fondo della griglia.
Un weekend compromesso il suo, che domani farà di tutto per tentare una folle rimonta e portare a casa il maggior numero di punti possibili, e che Lewis Hamilton sapeva di dover sfruttare al meglio.
Per il britannico della Mercedes, indietro di 5 punti su Verstappen nel campionato piloti, quello di Sochi doveva essere un fine settimana senza errori: il Gran Premio di Russia è l'ultimo feudo della scuderia tedesca, indiscutibilmente la squadra più forte della griglia sul tracciato di Sochi, e la penalità di Verstappen poteva essere l'occasione perfetta per guadagnare il maggior numero di punti sull'avversario.
E invece le qualifiche di sabato hanno raccontato una storia molto diversa rispetto a quella che tutti si sarebbero aspettati, Hamilton compreso. Il britannico ha commesso un doppio errore in Q3: prima ha scelto di non montare le gomme slick, scelta che si è poi rivelata vincente, e rientrando ai box per rimediare all'errore ha perso il controllo della sua monoposto, finendo rovinosamente a muro all'ingresso dei box. Fortunatamente per lui i danni sono stati ridotti e la squadra è riuscita a rimetterlo in pista, dove però le sue gomme erano a quel punto troppo fredde e il giro non è stato all'altezza di quello degli avversari.
Il pubblico esulta per la top 3 inattesa composta da Lando Norris, in pole per la prima volta, Carlos Sainz e George Russell, mentre a Lewis non resta che leccarsi le ferite e sperare in una buona partenza dalla quarta posizione.
E mentre Hamilton si rimprovera per l'errore commesso, ammette mestamente: "Quest'anno mi sto complicando la vita da solo". La pressione, quella del glaciale Max Verstappen, comincia a farsi sentire anche su un campione che, per anni, ha trovato nella forza mentale la propria forza.
E' una roulette russa che i due stanno portando avanti in pista e fuori. Lewis che dice di avere dolore di collo dopo l'incidente di Monza, Max che davanti ai giornalisti risponde candidamente "allora perché è andato a New York a un Galà?". Lewis che esalta la Red Bull, definendola la macchina migliore della stagione, Max che fa la stessa cosa parlando della Mercedes.
Una giostra, più che una corsa, dove anche la testa più resistente decreterà il vincitore finale. Una partita che, questo sabato, Hamilton è riuscito a perdere senza avversari. Verstappen non c'era, assente nelle qualifiche di Sochi, ma la pressione di questo risultato, alla sua portata e così fondamentale, ha giocato un brutto scherzo al sette volte campione del mondo.
L'ultima volta in cui l'abbiamo visto così, preda degli eventi e della pressione, era il 2016 e il suo nemico era il vicino di casa, compagno di squadra, Nico Rosberg. Una storia che, lo ricordiamo bene, ha portato alla vittoria del titolo di Rosberg ma anche al cambio di mentalità di Hamilton che, da quell'anno nefasto, non è più stato lo stesso.
Lewis nelle ultime stagioni di successi incredibili ha fatto della mentalità vincente il suo punto di forza e sembrava impossibile che qualcuno potesse mettere in discussione la sua sicurezza. Tranne, forse, questo olandese terribile. Che a meno di 24 anni sembra non aver paura di niente, neanche del pilota più vincente di tutti i tempi.