Lin Jarvis nei giorni scorsi s’era detto più che felice di avere, finalmente, quattro piloti tutti sotto contratto in sella alle M1 del team ufficiale e di quello satellite. In effetti, per la casa dei tre diapason è stato un periodo piuttosto burrascoso, ma l’aver sistemato la line up non significa che non ci sia più alcun problema. Perché se è vero che Fabio Quartararo è sempre più leader del mondiale e che, verosimilmente, anche l’anno prossimo sarà uno dei piloti da battere, è altrettanto vero che resta una casella da completare (il nome è quello di Darryn Binder, ma Jarvis non ha confermato) per il 2022 e Franco Morbidelli e Andrea Dovizioso devono fare i conti con tanti interrogativi.
Il forlivese, che fino a fine stagione sarà in sella alla M1 del Team Petronas, dividendo il box con Valentino Rossi, è stato molto chiaro dopo il debutto: “E’ una grande sfida, ma sono contento e determinato a fare bene”. Poi ieri, dopo i test di Misano Adriatico, ha aggiunto: “Mi sono reso conto che devo ridisegnare tutte le mie traiettorie, devo cambiare approccio ad ogni circuito. Buono a sapersi, perché in questo modo sai dove lavorare e ci vorrà del tempo. Se guido la Yamaha con il mio istinto non funziona, ma fortunatamente quest'anno mi restano quattro gare e più test. Devo adattarmi e ci sto riuscendo, sono ancora indietro in classifica, ma non sono ultimo e posso mantenere un ritmo accettabile. L'obiettivo era avere la velocità del gruppo e poi iniziare a lavorare sui dettagli ”. Bisogna aggiungere, tra l’altro, che dal 2022 il Team Petronas cambierà nome e anche molti uomini, con tante incertezze che aleggiano ancora intorno alla squadra. E’ vero che il contratto di Dovizioso è con Yamaha, ma è altrettanto vero che non è ancora ben chiaro quale sarà la struttura con cui andrà a lavorare il pilota. Intanto, però, c’è Austin: “Per me è tutto nuovo, devo lavorare in tanti settori e non so proprio cosa aspettarmi – ha concluso Dovizioso - È un circuito molto impegnativo, con molti dossi e farà caldo. E’ una pista buona per la Yamaha, ma non ho ancora l'esperienza per esserne sicuro". E non ha, almeno fino a fine anno, nemmeno la M1 ufficiale.
Moto ufficiale, finalmente, invece, per Franco Morbidelli che, però, fa i conti con i postumi di un infortunio che probabilmente è stato ben più serio di quanto era sembrato all’inizio. Il primo a lasciarlo intendere, nei giorni scorsi, era stato proprio Valentino Rossi: “Il problema che ha Franco – aveva detto il nove volte campione del mondo – di solito richiede sei mesi per una piena guarigione. Il Morbido ha accelerato i tempi per poter prendere quanto prima confidenza con la M1 ufficiale, ma la condizione fisica non è ottimale e sta stringendo i denti”. Parole, quelle di Rossi, poi confermate anche dallo stesso Morbidelli: “La gamba è stanca ed è un po' gonfia ma va bene. Oggi – ha detto subito dopo la fine dei test di Misano - sono caduto due volte e la gamba ha reagito bene, non ho avuto complicazioni dopo gli incidenti. Sicuramente la mia condizione fisica non è ideale per i test, ma cerco di dare un feedback e il mio contributo se necessario, ovviamente ho detto alla squadra di tenere conto della mia condizione fisica, dei chilometri percorsi con le due moto, 2021 e 2022. Il piano è continuare la ripresa, su questo siamo decisamente concentrati. Da quello che ho capito non è possibile perdere la concentrazione sul recupero perché si tratta di un infortunio che va tenuto sotto controllo per i primi cinque-sei mesi, quindi continueremo a monitorarlo per altri due-tre mesi. Cercheremo sicuramente di migliorare la mia condizione fisica, che al momento non è delle migliori, ma per l'America miglioreremo. Salire su una moto nuova, con una nuova squadra e arrivare subito al Gran Premio è stata una bella sfida e sono felice di averla superata in maniera decente , soprattutto con questo infortunio. Inoltre in questi due giorni di test abbiamo dovuto lavorare, però ho dovuto spingere per cercare di capire cosa voglio dalla moto e quindi sono contento e non mi aspettavo niente di più e niente di meno, non avevo aspettative”.