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Andrea Dovizioso e Franco Morbidelli: buono il debutto, ma c’è poco da stare tranquilli

23 settembre 2021

Andrea Dovizioso e Franco Morbidelli: buono il debutto, ma c’è poco da stare tranquilli
Uno, il forlivese, è consapevole di aver accettato una sfida enorme, con una moto del tutto nuova e un team che, di fatto, deve ancora nascere. L’altro, l’italobrasiliano, dovrà fare i conti ancora per parecchie settimane con i postumi del brutto infortunio al ginocchio

Lin Jarvis nei giorni scorsi s’era detto più che felice di avere, finalmente, quattro piloti tutti sotto contratto in sella alle M1 del team ufficiale e di quello satellite. In effetti, per la casa dei tre diapason è stato un periodo piuttosto burrascoso, ma l’aver sistemato la line up non significa che non ci sia più alcun problema. Perché se è vero che Fabio Quartararo è sempre più leader del mondiale e che, verosimilmente, anche l’anno prossimo sarà uno dei piloti da battere, è altrettanto vero che resta una casella da completare (il nome è quello di Darryn Binder, ma Jarvis non ha confermato) per il 2022 e Franco Morbidelli e Andrea Dovizioso devono fare i conti con tanti interrogativi.

Il forlivese, che fino a fine stagione sarà in sella alla M1 del Team Petronas, dividendo il box con Valentino Rossi, è stato molto chiaro dopo il debutto: “E’ una grande sfida, ma sono contento e determinato a fare bene”. Poi ieri, dopo i test di Misano Adriatico, ha aggiunto: “Mi sono reso conto che devo ridisegnare tutte le mie traiettorie, devo cambiare approccio ad ogni circuito. Buono a sapersi, perché in questo modo sai dove lavorare e ci vorrà del tempo. Se guido la Yamaha con il mio istinto non funziona, ma fortunatamente quest'anno mi restano quattro gare e più test. Devo adattarmi e ci sto riuscendo, sono  ancora indietro in classifica, ma non sono ultimo e posso mantenere un ritmo accettabile. L'obiettivo era avere la velocità del gruppo e poi iniziare a lavorare sui dettagli ”.  Bisogna aggiungere, tra l’altro, che dal 2022 il Team Petronas cambierà nome e anche molti uomini, con tante incertezze che aleggiano ancora intorno alla squadra. E’ vero che il contratto di Dovizioso è con Yamaha, ma è altrettanto vero che non è ancora ben chiaro quale sarà la struttura con cui andrà a lavorare il pilota. Intanto, però, c’è Austin: “Per me è tutto nuovo, devo lavorare in tanti settori e non so proprio cosa aspettarmi – ha concluso Dovizioso - È un circuito molto impegnativo, con molti dossi e farà caldo. E’ una pista buona per la Yamaha, ma non ho ancora l'esperienza per esserne sicuro". E non ha, almeno fino a fine anno, nemmeno la M1 ufficiale.

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Moto ufficiale, finalmente, invece, per Franco Morbidelli che, però, fa i conti con i postumi di un infortunio che probabilmente è stato ben più serio di quanto era sembrato all’inizio. Il primo a lasciarlo intendere, nei giorni scorsi, era stato proprio Valentino Rossi: “Il problema che ha Franco – aveva detto il nove volte campione del mondo – di solito richiede sei mesi per una piena guarigione. Il Morbido ha accelerato i tempi per poter prendere quanto prima confidenza con la M1 ufficiale, ma la condizione fisica non è ottimale e sta stringendo i denti”. Parole, quelle di Rossi, poi confermate anche dallo stesso Morbidelli: “La gamba è stanca ed è un po' gonfia ma va bene. Oggi – ha detto subito dopo la fine dei test di Misano - sono caduto due volte e la gamba ha reagito bene, non ho avuto complicazioni dopo gli incidenti.  Sicuramente la mia condizione fisica non è ideale per i test, ma  cerco di dare un feedback e il mio contributo se necessario,  ovviamente ho detto alla squadra di tenere conto della mia condizione fisica, dei chilometri percorsi con le due moto, 2021 e 2022. Il piano è continuare la ripresa, su questo siamo decisamente concentrati. Da quello che ho capito non è possibile perdere la concentrazione sul recupero perché  si tratta di un infortunio che va tenuto sotto controllo per i primi cinque-sei mesi, quindi continueremo a monitorarlo per altri due-tre mesi. Cercheremo sicuramente di migliorare la mia condizione fisica, che al momento non è delle migliori, ma per l'America miglioreremo. Salire su una moto nuova, con una nuova squadra e arrivare subito al Gran Premio è stata una bella sfida e sono felice di averla superata in maniera decente , soprattutto con questo infortunio. Inoltre in questi due giorni di test abbiamo dovuto lavorare, però ho dovuto spingere per cercare di capire cosa voglio dalla moto e quindi sono contento e non mi aspettavo niente di più e niente di meno, non avevo aspettative”.

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