Due gare per Dovi. L’Austria, dove ha siglato i suoi migliori capolavori battendo Marquez, e Misano il 4 settembre, prima di scendere dalla sella tra amici e fans. Sarà una festa, in Romagna, per il pilota forlivese. Andrea chiuderà con la bellezza di 343 gare disputate nel Motomondiale, tra le quali si annoverano 103 podi e 24 vittorie, che lo portano nell’olimpo dei piloti italiani più vincenti – preceduto solo da Giacomo Agostini e Valentino Rossi. Una scelta maturata negli ultimi mesi quella del ritiro, col Dovi che non ha mai trovato un barlume di confidenza con la M1 da settembre 2021 ad oggi.
E dopo Misano, quale sarà il futuro di Dovizioso? Ultimamente erano circolate voci su un progetto, pensato da Andrea, simile al modello VR46 Riders Academy, ma incentrato sul motocross. Voci che il Dovi ha puntualmente smentito – “È una cosa uscita da Marco Melandri, ma non è assolutamente vera. È sbagliato il ragionamento, io sono l’ultima persona a potere insegnare a fare cross”. Altri, invece, hanno pensato a Dovizioso in sostituzione di Freddie Spencer come capo della direzione gara. Una strada che Andrea non ha del tutto sbarrato: “Mi fa piacere mi sia stato proposto. Mai dire mai, ma ora non me la sento…è un po' come fare l’arbitro nel calcio, come la metti non va bene”.
Specialmente dopo l’annuncio del ritiro, ma anche ad inizio stagione vedendo i risultati di Aprilia, ci si è chiesti il motivo per cui – in seguito ai test di primavera 2021 – Dovizioso e Noale non avessero trovato il modo di correre insieme. Un matrimonio che, col senno di poi, sarebbe stato perfetto per entrambi. Anche in questo caso Andrea la pensa diversamente, lasciando intendere che ai tempi le sensazioni non fossero convincenti: “Con i se e con i ma non vinci. Secondo me Aprilia è in questa situazione perché stanno lavorando benissimo e i piloti hanno una motivazione esagerata, che è fondamentale per progredire”.
Il forlivese ha parlato infine della scelta che dovrà compiere Ducati tra qualche giorno in merito al pilota che affiancherà Bagnaia nel team ufficiale. Dopo otto stagioni nei box di Borgo Panigale, Dovizioso si è sbilanciato: “Se conosco la Ducati sceglieranno Jorge Martin e non Enea Bastianini”.
L’ultima stagione di Andrea, disastrosa sotto il punto di vista dei risultati, lascia l’amaro in bocca per un pilota che – solo due anni fa – era in piena lotta per il titolo mondiale. Il 36enne di Forlimpopoli, tuttavia, dispone di un’esperienza e una sensibilità tali da fargli apprezzare un 2022 sportivamente fallimentare: “È stata un’esperienza. Ma positiva, non negativa come si potrebbe pensare”. L’ha dichiarato in una bella intervista di Paolo Ianieri sulle pagine della Gazzetta dello Sport, in cui ha aggiunto di aver avuto subito ai test la consapevolezza che, con la Yamaha del team RNF WithU, sarebbe stata una stagione difficilissima da raddrizzare.