“Sono come Frankenstein, i dottori mi hanno detto che non c’è più spazio”, ha detto Marc Marquez con una risata mostrando alle telecamere di Sky le cicatrici sul braccio destro. Quattro in tutto, una più vistosa dell’altra, l’ultima delle quali con appena due mesi e mezzo. L’obiettivo, ha spiegato Marc in una conferenza stampa straordinaria interrotta dalle condizioni meteo, è quello di tornare in pista senza fretta, affidandosi ai medici con i quali ha fissato una TAC la prossima settimana dalla quale si potrà valutare la condizione dell’osso: se dovesse andare tutto bene, potrebbe tornare ad allenarsi in palestra prima e in moto poi. Altrimenti, bisognerà aspettare ancora.
“Adesso la priorità è l’osso - ha sottolineato lo spagnolo - La prossima settimana sarà la dodicesima (dall’operazione, ndr.) e secondo i dottori l’osso dovrebbe già essere al 100%. Però non si sa, è pur sempre un braccio con quattro operazioni. Il mio obiettivo è guidare una MotoGP prima della fine dell’anno, ma voglio essere onesto: se dovrò aspettare due settimane o un mese in più lo farò. È la mia ultima opportunità con questo braccio, altrimenti c’è il ritiro. Non voglio fare come in passato, quando sono tornato troppo presto. Quello è stato un errore, per me è molto importante la passione per le corse, il mio feeling e il progetto 2023, ma il mio corpo viene prima”.
Della sua passione per le corse nessuno - nemmeno il più becero dei detrattori - dubita più. E sul progetto 2023 Marquez sta lavorando già oggi, con tutta l’intensità di un pilota: passa i turni di prova nel box, parla col suo capotecnico, dà indicazioni a Stefan Bradl che guida la sua moto. Sta facendo quello che tra un’operazione e l’altra si era sempre evitato, scegliendo di continuare a lavorare con la squadra per trovare la moto pronta al suo ritorno. Il rientro per i test di Misano ai primi di settembre non è ancora da escludere, ma se dovessimo scommettere un centesimo lo punteremmo su Valencia.