Quello provocato da Johann Zarco in Austria, nel 2020, è forse l’incidente più pauroso mai visto da quando le MotoGP viaggiano a quattro tempi: la dinamica è impossibile da dimenticare, con le moto del francese e di Franco Morbidelli proiettate ad una velocità spaventosa verso Maverick Vinales e Valentino Rossi. Ora al Red Bull Ring hanno inserito una variante tra curva 1 e curva 3 per rallentare le moto, suscitando interrogativi - sarà ancora pista Ducati o aiuterà le Yamaha? Quanto si perderà al giro? - e qualche sopracciglio alzato.
Mentre Zarco ci ha scherzato su, dichiarando di essere deluso per il fatto che la variante non fosse stata battezzata col suo nome, Marco Melandri ha attaccato duramente i gestori del circuito: “Temo che sia ancora più pericolosa di prima - ha scritto l’ex pilota sui social - è ancora più facile tagliare la pista ed il muro in caso di un lungo è vicinissimo”. Melandri non ha tutti i torti, per quanto in Safety Commission il tema non sia stato ancora sollevato dai piloti. Lui tuttavia non ha dubbi: “Inizi la frenata con la moto ancora più piegata a sinistra rispetto al vecchio layout e la variante gira a destra… davvero la condizione peggiore, speriamo davvero non piova mai”. Pioggia che invece, almeno stando alle previsioni meteo, non dovrebbe mancare. Quando gli chiedono come avrebbe risolto la cosa, Marco risponde così: “Avrei fatto una variante tipo questa, ma con ingresso e frenata completamente dritta utilizzando parte del vecchio dritto da non avere il muro in faccia se arrivi lungo”. A chi gli dice che è stata una scelta economica per salvare il Gran Premio d’Austria lui risponde di essere d’accordo, arrivando anche a fare una previsione sulla Yamaha di Fabio Quartararo: “La vedo grigia per lui, non trarrà vantaggi”. Questo perché, se è vero che la M1 ha un problema di velocità massima, è vero che ne ha un altro forse ancora più grave in termini di accelerazione. E i V4 italiani, così competitivi a Silverstone, sono pronti ad approfittarne.