Andrea Iannone è squalificato fino al 17 dicembre 2023, motivo per cui nel migliore dei casi potrebbe tornare a correre a 34 anni. Per un pilota della MotoGP è come vedere la luce del sole dopo un quarto di secolo in carcere, ritrovi tutto diverso. I negozi, la tecnologia, la moda, lo slang. La fortuna di Andrea è che la sua carriera l’ha costruita attorno ad un talento enorme e, con tutte le probabilità, se dovesse cercare una sella - magari in Superbike - non farebbe fatica a trovarla. C’è la velocità, il personaggio, forse anche la voglia di riscattarsi. Lui lo sa e continua ad andare in moto, anche se nel paddock del motomondiale lo si è visto si e no un paio di volte dall’inizio della squalifica.
A Noale, comunque vadano le cose, continuano a coccolarlo, a renderlo parte della famiglia. Ha ragione Jorge Martín, che in una recente intervista ha detto che “Aprilia è una mamma col motore”. Allo stesso modo anche Aleix Espargarò, al talk show spagnolo “La Resistencia”, è tornato sulla vicenda: “Il mio vecchio compagno di squadra, Andrea Iannone, è risultato positivo due o tre stagioni fa ed è stato sanzionato, ha ancora più di un anno di squalifica da affrontare. Comunque in moto non credo ci sia un gran problema di doping”. Come a dire che per andare forte non c’è medicina: servono talento e tecnica, mentre il fisico - lo sa bene Danilo Petrucci - può addirittura essere un limite. Un discorso che ha fatto anche Alex Schwazer in una nostra intervista di qualche giorno fa: si possono dare quattro anni di squalifica ad un atleta che non ha ricavato benefici sportivi dal doping? La WADA lo fa, ma non si dovrebbe.
Aleix Espargarò tuttavia ha anche scherzato sulla carne mangiata da Andrea, come a lasciare intendere che la versione dell’ex compagno di squadra non lo ha pienamente convinto: "Iannone è rimasto scottato perché è stata una brutta storia, dice che era un'intossicazione alimentare causata da una bistecca che ha mangiato in Malesia. Avrà mangiato una carne diversa dalla mia, perché solo lui è risultato positivo”. In chiusura poi, dice l’unica cosa che conta: "Se Andrea dovesse tornare a correre? Forse è un po' al limite, ma chiaramente può, mai dire mai”. Sarebbe indiscutibilmente una bellissima storia di sport.