Quest’anno lo abbiamo visto spesso aggirarsi nel paddock della Superbike, con un sorriso sibillino e gli occhi vivi di chi avrebbe voluto mordere l’asfalto e grattare le saponette, a protezione di gomiti e ginocchia, sui cordoli. Andrea Iannone, prima, a giugno, si era presentato tra le viuzze di Misano Adriatico - pertugi racing, nebulizzati dalla salsedine e incastrati tra i motorhome e le hospitality dei team delle derivate di serie. In quell’occasione qualsiasi appassionato di motociclismo cominciò a pensare (e a sperare) che un ritorno alle competizioni di Andrea Iannone sarebbe forse stato possibile, perché lui disse: “Sono venuto qui a Misano a vedere la SBK per salutare un po’ di amici, che come giusto che sia, ogni tanto, bisogna vederli. Stiamo lavorando al futuro, ho sempre trascorso questi anni pensando a quello che poteva accadere dopo la fine della squalifica. Se sono ancora qua è perché la cosa che vorrei di più è tornare in moto. Spero di potervi dire qualcosa di bello, vedremo”. Poi, un mese più tardi, The Maniac era stato il miglior attore non protagonista del weekend di Imola della Superbike, quando durante Gara 1 – direttamente in t-shirt dalla pitlane – dichiarò: “Sono contento di essere qui, stiamo lavorando e secondo me al momento ci sono buone possibilità per tornare in pista nel 2024 in SBK, ma per adesso mi limito a dire che siamo nella direzione giusta, perché non c'è ancora niente di definito".
Ecco che “qualcosa di bello”, di definitivo, l’ha detto oggi Gigi Dall’Igna. Il direttore generale di Ducati Corse, direttamente dalla zona mista del Montmelò, dove è in corso il Gran Premio della Catalogna di MotoGP, ha adoperato parole e toni inequivocabili: “Andrea è stato un pilota importante per Ducati, quando sono arrivato in Ducati la prima vittoria che abbiamo raggiunto è stata con lui nel 2016 in Austria. Ricordo molto bene che lui ha sicuramente un grande cuore, e prova sempre a tirare fuori il meglio da sé. Questo è qualcosa che devo rispettare. Sono molto felice che lui sarà nuovamente con noi, in uno dei nostri team satellite della Superbike. Onestamente non so quale sia con precisione la situazione reale tra lui la Wada, non so quando potrà provare una moto da corsa per la prima volta e quindi non voglio parlare di questo. Penso che sicuramente avrà bisogno di tempo per tornare al suo massimo potenziale, ma ha molto talento e un grande cuore, quindi mi aspetto che anche subito, nel 2024, potrà puntare a risultati importanti”.
Nel 2024, quindi, Andrea Iannone sarà in SBK. Correrà con la Ducati Panigale V4. Se indosserà i colori del Team Barni o del Team Go Eleven, questo al momento non è dato saperlo. Anche perché è di secondaria importanza. Ciò che conta veramente è che non sono stati sufficienti quattro anni di squalifica (il pilota di Vasto era risultato positivo al Drostanolone, uno steroide anabolizzante incluso nell’elenco delle sostanze vietate dalla Wada, durante il Gran Premio della Malesia 2019, e nel novembre 2020 il Tribunale arbitrale dello sport di Losanna lo aveva squalificato per altri 36 mesi) per mettere la parola “fine” alla carriera di Andrea Iannone. Lui non si è arreso, ha creduto fermamente che alla fine dell’incubo sarebbe arrivata un’altra possibilità. Se l’è creata, Andrea Iannone, un’altra possibilità. Continuando ad allenarsi da solo con moto stradali, non smettendo mai di sottolineare che il desiderio primario fosse tornare alle corse, che l’ingiustizia non l’avrebbe avuta vinta. Sentendosi pilota sempre e comunque, nonostante divagazioni televisive e nuovi progetti nella ristorazione. Andrea Iannone, a 34 anni, si riprenderà tutto quello che gli è stato tolto. La moto, l’asfalto, l’adrenalina, la pressione, la competizione. La carriera. Una ragione di vita.