Michael Andretti è in attesa di capire cosa sarà del suo futuro. Nelle scorse settimane il figlio del leggendario Mario ha presentato formale domanda d’ingresso nel Circus a partire dal 2024 ed entro fine mese dovrebbe arrivargli una risposta.
A dispetto di quanto si possa credere trattandosi di un cognome pesante per l’automobilismo, al momento in F1 regna un grande scetticismo attorno a questa possibile entrata. Se i boss di Mercedes e Red Bull Toto Wolff e Christian Horner hanno mostrato dubbi sulla fattibilità economica del progetto, per il responsabile dell’Alpha Tauri Franz Tost un undicesimo team in gara rappresenterebbe addirittura più un problema che un beneficio.
L’atteggiamento oppositivo degli attuali iscritti è comunque solo l’ultimo smacco subito dall’imprenditore di Betlemme. L’anno scorso era infatti stato ad un passo dall’acquisire l’Alfa Romeo, ma alla vigilia dell’accordo è saltato tutto.
“La trattativa era conclusa”, il suo racconto a Motorsport.com. “Avevamo anche stabilito una data per la firma, ma due giorni prima, hanno cambiato improvvisamente i termini. Fondamentalmente volevano mantenere il controllo della scuderia. A quel punto ho detto che non era possiblie e loro hanno imposto il diritto di veto. È stato orribile perché abbiamo perso un sacco di tempo. Se lo avessimo risparmiato, saremmo molto più avanti nel processo che stiamo portando avanti ora”.
Non fosse abbastanza, un altro no secco il 59enne lo ha ricevuto da Gene Haas. Il patron dell'omonima squadra di F1 non ha voluto saperne di vendere, anche se dopo il lockdown ha sfiorato il fallimento e ha dovuto attendere il provvidenziale arrivo della famiglia Mazepin per salvarsi.
"L'ho contattato almeno cinque o sei volte per fagli un'offerta, però lui ha sempre rifutato", la confessione dell'ex pilota.