Il Team RNF Cryptodata è fuori dal prossimo campionato del mondo per aver assunto comportamenti che ledono l’immagine della MotoGP. Suonava più o meno così il comunicato stampa diffuso da Dorna nei giorni scorsi in cui si annunciava che la squadra satellite di Aprilia non vedrà confermati i due posti nella griglia di partenza del prossimo campionato del mondo. Un comunicato secco, senza troppe spiegazioni e in cui si faceva presente anche che le decisioni sull’eventuale ingresso di un nuovo soggetto che rilevasse ciò che resta di RNF sarebbe stato annunciato a tempo debito. Quel soggetto, però, c’è già e nel paddock è il segreto di Pulcinella: si tratterebbe del gruppo Trackhouse, già nel motosport nel Campionato Nascar, e ormai da settimane in accordo con Aprilia per garantire almeno altri tre anni di presenza in pista delle RS-GP. Anzi, sembrerebbe che il colosso americano sia pronto anche a rilevare una squadra in Moto3, per mettere stabilmente le radici nel motomondiale.
Tutto risolto e futuro spianato? Neanche per sogno. Perché se da un lato è vero che il patron di RNF, Razlan Razali, ha vissuto tutto questo come una sorta di liberazione, visto che già da mesi aveva fatto sapere che il 2024 sarebbe stato il suo prossimo anno, dall’altro c’è lo sponsor Cryptodata che proprio non ci sta a vedersi riservato un trattamento di questo tipo da parte di Dorna. Già le dichiarazioni della prima ora erano state piuttosto velenose, con il rappresentante della società rumena che adesso c’è andato ancora più pesante.
“Il nostro team, CryptoDATA RNF – si legge in un comunicato stampa di queste ore - si trova ad affrontare una situazione paradossale, che sembra uscita da una commedia, ma i cui effetti sono molto più gravi. La proposta che ci ha fatto la Dorna, organizzatrice della MotoGP, era degna di un copione hollywoodiano: vendere la squadra a un prezzo stracciato. Ci è venuto in mente di chiedere anche un autografo, come ricordo della generosa offerta”. Cryptodata, quindi, respinge ogni accusa su mancati pagamenti e ritardi nel rispetto dei vari accordi e, anzi, si definisce vittima di un disegno ben più grande. Ciò che si lascia intendere è che, dopo l’accordo preso con gli americani di Trackhouse, Ezpeleta e i suoi hanno dovuto trovare il modo di fare fuori la squadra rumeno-malese. All’inizio provando a “benedire” una cessione della squadra a un costo irrisorio e poi, davanti al rifiuto di Cryptodata, buttando letteralmente fuori dalla MotoGP l’intera squadra.
“Dorna – scrivono ancora nel comunicato – vuole che restiamo fuori dal campionato nel 2024, con ragioni così creative che potrebbero scriverci un romanzo. Noi abbiamo un contratto. Non solo siamo delusi, ma siamo pronti ad agire. Dopo un mese intenso di documentazione e preparazione per una situazione del genere, andremo in tribunale con un'enorme richiesta di risarcimento per il danno causato alla nostra azienda e alla nostra reputazione e per l'esclusione dalla MotoGP. Chiudiamo questo comunicato con un messaggio per Dorna: anche negli sport motoristici, dove la velocità è l'essenza, l'etica e la legalità non devono essere lasciate da parte. Speriamo di vedervi in tribunale con la stessa passione che troviamo in campo. Inoltre, rimanete sintonizzati, presto pubblicheremo la malizia orchestrata dietro lo spettacolo che i fan vedono in televisione".