Quattro podi alla domenica, quattro al sabato, una vittoria, venti punti di distacco da Alex Marquez, diciannove da Marc. È il bilancio di Pecco Bagnaia al termine del weekend di Jerez de la Frontera, pista che lo aveva icoronato sul gradino più alto del podio nelle tre passate edizioni e che oggi lo vede a malapena sorridente su quello più basso. Pista in cui Pecco, stagione dopo stagione, aveva sempre trovato la centratura col nuovo modello di Ducati propinatogli da Gigi Dall'Igna. Questa volta la dolce ricorrenza non si è verificata: la GP25 è rimasta algida, indifferente alle carezze di Bagnaia e rigida sull'anteriore, dove il 63 ha migliorato la confidenza se ha aria pulita davanti, non se si trova negli scarichi degli avversari. È scattato bene dalla terza casella del circuito intitolato ad Angel Nieto, si è messo tra Quartararo e il compagno di squadra che chiamano Re, ha avuto il merito di rintuzzare il primo tentativo di sorpasso apportato da sua maestà con una difesa ruvida, maschia, stile 2024. Un'opposizione che, indirettamente, ha portato Marc Marquez a cadere un paio di giri più tardi, come da sua stessa ammissione.
Da quel momento in poi Bagnaia ha applicato la tattica più lampante, provando a francobollarsi al posteriore di Quartararo per saggiare le possibilità di vincere. Non ce n'erano, l'ha capito piuttosto presto, quando Alex l'ha scavalcato al quarto giro con un ingresso pulito alla tredici e lui, Pecco, faticava a tenere la ruota dei primi due. Lo scenario sembrava riaprirsi nel momento in cui El Diablo cedeva alla pressione della Gresini e tornava a tiro di Bagnaia, ma niente da fare: appena Pecco scendeva sotto al mezzo secondo di distacco, la medaia anteriore tendeva a muoversi e a chiudersi in quei curvoni veloci che avrebbero potuto lanciarlo all'attacco. Un'impossibilità fisica, oggettiva, anche se il 63 sottolinea come sia dispiaciuto per non aver potuto sfruttare il massimo potenziale della moto, che oggi coincideva con la seconda posizione. Negli ultimi giri, mentre Bagnaia girava in trentotto e constatava l'impraticabilità del sorpasso sulla Yamaha, Marc Marquez nei bassifondi - con una carena mezza sfondata - firmava dei terentasette. Questo, più di tutte le altre cose, è forse il dato maggioramente preoccupante che Jerez consegna al 63.

L'aspetto interessante, tuttavia, è un altro. Quando a Pecco fanno notare che la tattica formichina, consistente nel raccogliere tutto il raccattabile, è saggia e redditizia, lui esala un flusso di pura coscienza: "Non mi piaccio per niente. Non mi piace per niente questo tipo di strategia e non mi sono mai piaciuti quei piloti che l'hanno fatta. Mi sono sempre piaciuti più quelli che facevano come me l'anno scorso, che davo sempre tutto. Però, come ho già detto, l'anno scorso è stato un anno buttato via. Oddio, buttato via no, ma mi è servito da lezione perché vincere così tanto senza poi conquistare il titolo è stato un peccato enorme. Bisogna imparare dai propri errori, sono in una situazione in cui provo a fare il massimo sempre e quando riconosco che per fare di più il rischio è troppo mi accontento. Sono sicuro che quando tornerò ad avere tutte le cose in mano e a riuscire a guidare al 100% tornerò a vincere le gare, ma fino a quel momento lì bisogna provare a prendere tutto quello che si riesce".
Non si piace Pecco; lo dice in italiano, inglese, spagnolo, in tutte le salse. Gli manca il ketchup da spalmare su un hot dog dopo una di quelle vittorie sudate, in cui non deve badare ai compromessi. I compromessi sono stati una costante dell'avvio di 2025 di Bagnaia, che proverà a spremere fino all'ultima goccia il lunedì di test a Jerez per stringere un patto con la GP25: "Il test di domani sarà molto importante, stiamo riscontrando diverse difficoltà, soprattutto in gara quando inseguiamo qualcun altro. Bisogna trovare una soluzione, assolutamente. È un qualcosa di nuovo, perché fino all'anno scorso non mi era mai capitato. Probabilmente il bilanciamento di questa moto è da rivedere un po', perché per la prima volta anche Marc ha avuto un problema in questo senso".