Fabio Quartaro ha messo nel sacco la prima pole del motomondiale 2020. E, come se non bastasse, il record della pista di Jerez: uno, trentasei e settecentocinque. L’impressione è che voglia guadagnarsi già da subito anche l’appellativo di cannibale, a giudicare dalla veemenza con cui ha risposto colpo su colpo agli assalti dei ben più blasonati Marquez e Vinales. S’è imposto il francese, tenendo fede ad una marcia di avvicinamento al Gran Premio di Jerez in cui ha ostentato spavalderia. Senza timore di incappare in qualche figuraccia. E fregandosene anche della penalizzazione con cui ha dovuto fare i conti per la vicenda della moto non in regola utilizzata durante gli allenamenti successivi al lockdown. I numeri nel polso questa volta sembra averli, verso una definitiva consacrazione sulla cui strada, però, sembra esserci ancora un ostacolo che si chiama “troppa foga”. Sarà fondamentale per il portacolori (ancora) di Petronas tenere collegato il cervello, soprattutto nei primi giri, e prendere coscienza che in un Mondiale fatto di sole dieci gare non si potranno fare passi falsi se si vogliono continuare a coltivare sogni di gloria. Chi cercherà di smorzare le ambizioni del francese, suo futuro compagno di squadra, sarà Maverick Vinales, che in qualifica ha centrato il secondo tempo, e Marc Marquez, questa volta “solo” terzo. Primo degli italiani Pecco Bagnaia, quarto, mentre Valentino Rossi, come nelle sue stesse previsioni, ha fatto tanta fatica, senza riuscire ad andare oltre l’undicesimo tempo e dopo aver conquistato l’accesso in Q2 in mattinata (quando le temperature dell’asfalto erano meno elevate). Sarà il francese, quindi, il primo rivale di Marquez in questo mondiale? Difficile da dire così a caldo, soprattutto in considerazione del fatto che El Diablo non è certo nuovo a giri a vita persa, senza però riuscire mai ad imporsi in una gara di MotoGP. “Felice per questa prima pole – ha detto – ma voglio battere Marc in gara e so che sarà difficile, perché ha un passo pazzesco. Ma io e la mia moto ci proveremo”. Che con la Yamaha 2020 si sta trovando benissimo non lo ha nascosto sin dai primissimi momenti. Definendola, comunque, una moto tutt’altro che facile, come invece viene sempre descritta.
Bene sembra essercisi trovato anche Maverick Vinales, stessa Yamaha ma con la livrea del team ufficiale, che ha conquistato la seconda casella in griglia mettendo le sue ruote di un soffio davanti a quelle della Honda di Marquez (Marc, visto che per trovare Alex bisogna scendere fino alla ventunesima, e penultima, casella). Male le Ducati ufficiali, con Dovizioso protagonista di una caduta a fine turno e solo ottavo in griglia e Petrucci che non è riuscito ad entrare in Q2. A tenere alto il nome della Casa di Borgo Panigale e dell’Italia è toccato, quindi, a Francesco Bagnaia, protagonista di un gran giro durante le qualifiche (con tanto di incrocio con Valentino Rossi). Quinta l’altra Ducati Pramac, di Jack Miller e sesto il neo-licenziato da Honda, Cal Crutchlow. Brutta caduta per Alex Rins che rimedia una spalla lussata e che sarà costretto a mancare il via della prima gara dell'anno, domani pomeriggio.
Ma al di là dei numeri, cosa ci dicono questi giorni che hanno preceduto la prima gara? Esclusi i giri secchi - purtroppo per i detrattori e per fortuna per i suoi tifosi - dicono che Marc Marquez è ancora l’uomo da battere, visto che il suo passo è risultato essere il migliore. Ma che Quartararo ha tanta, ma veramente tanta, fame è un dato di fatto e non è escluso che questa pole possa aver galvanizzato ulteriormente il francese ed il suo team Petronas. Anche per quanto riguarda Vinales, che pure sembra in grado di potersela giocare, bisognerà capire fino a che punto il suo stile di guida sarà in grado di conservare una gomma che sulla Yamaha si deteriora di più che su altre moto con le temperature dell’asfalto elevate.