Il bene che fai prima o poi ti ritorna. Lo dicono spesso, è quasi uno di quei detti radicati in ogni tradizione e in ogni cultura. E a quanto pare vale anche per il motociclismo, perché quella che arriva da Cervera è una bella storia. Al di là dei protagonisti, che la rendono anche speciale. Perché c’è di mezzo Marc Marquez e, chiaramente, la cassa di risonanza ha raggiunto un pubblico decisamente vasto.
Ma andiamo per ordine. Era il 2006 e il giovane Marc Marquez, che tra l’altro compie 28 anni proprio in queste ore, partecipava al Campionato Catalano di Velocità. Come succede per chiunque nel mondo dei motori, le spese erano tante, gli introiti nulla e tutto gravava sulle spalle della famiglia e di qualche sponsor che aveva deciso di scommettere su quel ragazzino minuscolo fisicamente, ma incredibilmente talentuoso. Tra questi c’era la Seyart, una azienda di Cervera che lavora nel settore dei gioielli.
Quattordici anni dopo è arrivato il Covid19 e quell’azienda s’è trovata a fare i conti con una crisi senza precedenti. Vendite a zero e spese importanti: la stessa situazione di molti in tutto il mondo. "Le vendite sono crollate e siamo sul punto di chiudere dopo 22 anni – ha affermato l’amministratore della piccola azienda, Ramon Royes, che è stato anche sindaco di Cervera fino al 2019 - La situazione economica è terribile, lo sappiamo tutti, e le amministrazioni, soprattutto lo Stato, non fanno assolutamente nulla, le loro misure sono del tutto insufficienti. Dobbiamo pagare i lavoratori autonomi, previdenza, IVA ... e questo è insostenibile. L'azienda ha esaurito le poche risorse che aveva e noi imprenditori abbiamo dato fondo anche ai nostri risparmi privati. Posso solo denunciare questa inerzia della politica e mettere in chiaro che quello che stanno facendo è un vero e proprio massacro di aziende”.
Uno sfogo come se ne sentono tanti in ogni angolo d’Europa e del mondo, ma che nel caso della Seyart s’è trasformato anche in un appello disperato, ricordando il sostegno dato a Marc Marquez 15 anni fa e spiegando che se entro pochi giorni non arriverà un ordine di 2500 pezzi, l’azienda avrebbe chiuso i battenti senza poter onorare neanche gli impegni con i dipendenti.
Una chiamata in causa bella e buona che Marc Marquez non ha ignorato. Il pilota di Cercera, infatti, ha subito pubblicato un Tweet che ha letteralmente mandato fuori uso il sito internet della Seyart, preso d’assalto dai fan che volevano contribuire in qualche modo. "I miei amici della società Seyart de Cervera mi hanno aiutato quando sognavo di diventare un campione del mondo da bambino - ha scritto il 93, pubblicando un'immagine del 2006 - Adesso hanno bisogno di aiuto. Entra nel loro sito web http://seyart.com, hanno gioielli TOP!".
Nessuna notizia, almeno ufficialmente, sulla possibilità che Marquez possa aver contribuito anche personalmente, oltre che divulgando l’appello sui social, ma negli ambienti vicini alla famiglia c’è chi sostiene che l’otto volte campione del mondo non si sia tirato indietro neanche in questo senso. Intanto, già dal mezzogiorno del 16 febbraio, il sito dell’azienda di Cervera era impossibile da raggiungere a causa del troppo traffico e per tutto il pomeriggio ha avuto difficoltà di caricamento. A volte basta un Tweet e anche se è il compleanno di Marc marquez, questa volta il regalo lo ha fatto lui.