Quante volte ancora si parla di quella pole position di Charles Leclerc al Gran Premio di Monaco del 2021, quando il pilota della Ferrari finì in barriera con pochi secondi rimasti dalla fine della sessione e la pole position già nelle sue mani. “E se l’avesse fatto di proposito?” è un quesito che ancora viene fuori insieme a questo argomento e, nonostante sia chiaro che il monegasco abbia semplicemente sbagliato l’approccio alla curva, le teorie di cospirazione non si placano mai. A Monaco, l’anno dopo, anche la manovra di Checo Perez continua a risuonare dentro la testa di tanti appassionati, visto il testacoda insolito di cui il messicano fu protagonista. Insomma, di situazioni controverse in qualifica ce ne sono a bizzeffe in Formula 1 e la Federazione deve esserne stufa tanto quanto il pubblico (anche se per chi predilige lo spettacolo sulla sportività queste situazioni sono preziosissime) dato che si sta muovendo per trovare una soluzione.
Come nella maggior parte dei casi però, prima di applicare le novità alla Formula 1, si fanno delle prove con le categorie cadette e infatti saranno proprio Formula 2 e Formula 3 a sperimentare per prime la nuova regolamentazione che da la possibilità agli stewards di cancellare il giro più veloce del pilota che può aver causato una bandiera rossa durante la sessione di qualifica. Una possibilità che già c’era fondamentalmente, visto che a fine sessione i commissari di gara se ritengono che ci sia stata qualche manovra sbagliata possono tranquillamente assegnare penalità di ogni tipo, ma con una regolamentazione del genere non c'è più scampo. Un campionato tra i più seguiti che già applica questa nozione è l’Indycar, che per l’appunto vede il giro più veloce del pilota incriminato come causa della bandiera rossa in qualifica cancellato, e sugli stessi passi sembra stia andando anche il circus della Formula 1.
Sicuramente una regolamentazione del genere ha i suoi pro e i suoi contro, ma in parecchi si stanno chiedendo quanto possa essere giusta e quale possa essere il metro di giudizio dei commissari per decidere o meno la cancellazione del giro. I casi ambigui di penalità e multe in Formula 1 sono già innumerevoli e proprio la stagione 2023 è stata una delle più discusse su questo punto di vista, con una Federazione presente ma assente che sembra andare sempre di più verso l’aggiunta di nuove regole piuttosto che in quella della semplificazione di quelle già esistenti, di modo che i dubbi e le ambiguità rimangano solo un lontano ricordo. Per di più, insieme all’eventuale rimozione del giro arriverebbe anche una multa salatissima e, con i piloti delle serie propedeutiche che devono pagarsi la stagione grazie a dei budget comunque limitati, si potrebbero andare a creare situazioni piuttosto spiacevoli.
Cresce allora ancora di più l'attesa per il primo weekend di gara di Marzo, in Bahrain, dove si vedrà sperimentata per la prima volta questa regola, in Formula 2 e Formula 3, per capirne l'utilità. Le sessioni di qualifica delle categorie propedeutiche sono sempre molto caotiche e le bandiere rosse quasi una certezza, quindi ci sarà sicuramente l'occasione di vedere i commissari impegnati con questa regolamentazione. Certo è che, per quanto possa evitare di provocare bandiere rosse a discapito degli avversari - cosa poi molto rara ormai - è sicuramente un rischio per tanti giovani piloti che potrebbero rimetterci tantissimo, se non del tutto, la performance, i punti sulla licenza e, soprattutto, il budget.