Come ogni nuovo anno le luci del Daytona International Speedway si riaccendono e il ruggito dei motori riempie l'aria. Inizia uno spettacolo unico nel suo genere: la 24 Ore di Daytona. Non stiamo parlando solo di una gara, ma di un viaggio nel mondo dell'automobilismo, un test di resistenza che va oltre la semplice competizione, trasformandosi in un vero e proprio spettacolo, il tutto reso ancora più speciale dalla cornice scenica di Daytona.
Off season? NO GRAZIE.
L'inverno per ogni atleta e appassionato di motori è sempre lunghissimo. La cosiddetta “off season”, tratta di un vero e proprio periodo di sospensione tra la conclusione della stagione di allenamenti e competizioni e l'inizio di quella successiva. MA arriviamo al punto, proprio perché oltre oceano, in Florida, la stagione sta per ricominciare. Durante il weekend del 27-28 gennaio si disputerà una tra le gare automobilistiche più acclamate di sempre, la 24H di Daytona #ROLEX24H.
CIAK, SI GIRA: 59 vetture schierate per la 62ª edizione
La 24h di Daytona aprirà ufficialmente come da tradizione la nuova stagione dell'IMSA Weather Tech SportsCar Championship.
IL RUGGITO “ROAR BEFORE THE 24”
L'edizione 2024 inizierà come sempre con alcuni giorni di test, il cosiddetto “ROAR BEFORE the 24”, che servirà a team e piloti non solo a preparare la gara, ma anche a definire la griglia di partenza dato che domenica 21 gennaio ci saranno le qualifiche. Questo format andrà a sostituire la qualyfing race, soluzione che era stata adottata per le edizioni precedenti. Il fine settimana di gara si aprirà giovedì 26 gennaio con le prove libere 1 e 2, 3 e 4 il venerdì ed infine la gara sabato 28 gennaio con partenza alle 19:40, ora italiana.
SCOUT DAYS, CHE PASSIONE!
Se vi dicessi di preparare le valigie e le tende per il 19-20 gennaio 2024? Ebbene si, migliaia di scout da tutta la nazione e famiglie si riuniranno per due notti di campeggio nell'iconico spazio interno del Daytona International Speedway! Avranno modo di svolgere alcune attività come seguire le sessioni di test (ROAR BEFORE THE 24) fare i garage tour, track walk, sessione di autografi, grigliate dal loro camper e molto altro! Sembra una cosa del tutto insolita e curiosa, ma è tutto vero ed è semplicemente il modo perfetto per avvicinare bambini e adulti al mondo delle corse.
DAYTONA INTERNATIONAL SPEEDWAY - THE WORLD CENTER OF RACING
La gara si disputa dal 1962 e si ispira alla 24H di Le Mans, a quella che possiamo definire come “la regina” di tutte le gare endurance, che proprio anno scorso ha festeggiato il suo centenario. Vi sono però alcune differenze strutturali tra le due 24H. Prima di tutto la 24h di Daytona si disputa su un tracciato del tutto iconico e molto caratteristico per la sua disposizione, soprattutto per chi è abituato a vedere gare europee. Si tratta infatti di un circuito conosciuto per lo più per il campionato Nascar “The great American Race” Daytona 500. Lungo circa 4 km, veloce e chiuso, non vengono infatti utilizzate strade cittadine, come accade invece nella 24h di Le Mans. È caratterizzato da un triovale e una parte di circuito stradale. Si entra quindi nell’International Horseshoe, la sezione stradale vera e propria. Dopo un breve rettilineo si ritorna sull'anello, che comprende curve sopra elevate, il cosiddetto “banking”, caratterizzate da un’inclinazione di ben 31 gradi. Questo tratto in piena accelerazione, dove i piloti tendono a stare sulla corsia interna dell’ovale per non accumulare i residui di pneumatici, viene interrotto dalla chicane Bus Stop, molto veloce. Inoltre, il periodo in cui vengono disputate le due 24 ore è completamente diverso, Daytona disputata in pieno inverno, quindi meno ore di luce nella notte e condizioni atmosferiche non sempre ottimali, mentre Le Mans a giugno. L’origine della 24H risale al 1962, quando all’epoca veniva disputata la “3 ore di Daytona”, modificata poi in una 2000 km, per poi essere trasformata in una 24h, a partire dalla stagione del 1966. Un tempo, le vetture dovevano tagliare il traguardo dopo 24 ore per classificarsi e finire così la gara, creando molto spesso episodi dolorosi, dove automobili danneggiate aspettavano ai box o ancora peggio a bordo pista per ore, causando così situazioni di pericolo, per poi riavviare il motore e cercare di concludere la gara, in tutti i modi possibili.
DOVE ERAVAMO RIMASTI?
Il 2023 ha segnato l’inizio di una vera e propria epoca dorata per le massime categorie del WEC e dell’IMSA, con l’ingresso di nuovi prototipi, come Porsche, Ferrari, BMW, Acura e Cadillac; oltre a Toyota e Peugeot. Nel 2024 vedremo l’entrata di altrettanti prototipi, come Lamborghini. Il primo titolo della storia della classe GTP in IMSA è stato vinto dalla Cadillac #31 di Sims e Derani.
+2 ANNI PER LA CLASSE REGINA: 10 GTP al via!
C'è grande attesa per il ritorno della categoria Grand Touring Prototype, soprattutto dopo l’esordio delle LMDh nel 2023. Vedremo in totale quattro Porsche 963, questo grazie alle nuove partecipazioni delle Porsche private di Proton Competition e JDC-Miller MotorSports, che si aggiungono alle due già ufficiali del Team Penske, portando così ad una competizione ancora più accesa. E poi ancora due Cadillac con Sébastien Bourdais, Renger van der Zande, Scott Dixon e Álex Palou sulla #01 e Pipo Derani, Jack Aitken, Tom Blomqvist sulla #31. Due ACURA ARX-06 schierate da Wayne Taylor Racing with Andretti che schiera piloti del calibro di Filipe Albuquerque, Brendon Hartley, Marcus Ericsson, Ricky Taylor sulla #10 e Louis Delétraz, Colton Herta, Jenson Button e Jordan Taylor sulla #40. Per concludere l’entry list in GTP vediamo due BMW schierate da BMW M Team RLL.
ADDIO LMP3, MA BENTORNATE LMP2
Dal 2024 IMSA vedrà al via 4 categorie: GTP, LMP2 e GT3 divise in GTD-PRO e GTD. La categoria LMP2 in IMSA, a differenza del WEC, prevede l’obbligo di almeno un pilota amatore, quindi Bronze, ma permette anche due professionisti nelle gare di 24h. Scorrendo l’entry list vediamo risplendere tanti nomi di piloti provenienti dal WEC, Indy o ex F1 come quelli di Felipe Massa, Lilou Wadoux, Pato O'Ward, Mikkel Jensen, Paul di Resta e Nicklas Nielsen.
GTDaytona: UNA SIGLA UNA GARANZIA!
Tra le 13 vetture della categoria PRO vedremo alcune novità come la BMW del team Paul Miller, passata dalla categoria GTD alla categoria GTD PRO. Vediamo anche un cambiamento del team Pfaff Motorsports che fino all’anno scorso schierava in griglia una Porsche GT3, conosciuta anche come “Plaid Porsche” A partire da quest'anno, tuttavia, dovremo abituarci, poiché la vettura schierata, sempre contraddistinta dalla caratteristica livrea a plaid, sarà una McLaren 720S GT3 Evo. Vediamo anche il ritorno di Iron Lynx e Lamborghini, team di riferimento della casa di Sant’Agata Bolognese. Il team di Cesena, infatti, schiererà ben due vetture nella categoria PRO, la #19 con Andrea Caldarelli, Mirko Bortolotti, Jordan Pepper e Franck Perera e la #60 con a bordo altri due piloti ufficiali, Cairoli e Grosjean, insieme a Cressoni e Schiavoni. Non ci resta che goderci lo spettacolo firmato Lamborghini in attesa di vedere l’esordio in IMSA della SC63 LMDh a Sebring nella classe GTP, con l’equipaggio composto da Grosjean, Cairoli e Caldarelli. Squadra Corse ha deciso di prendersi un po’ di tempo per l’omologazione della nuova vettura saltando la gara di Daytona, per poi debuttare a marzo sia nel campionato WEC che IMSA. Un passo significativo nel 2024 per AO Racing da GTD a GTD PRO. Il team schiererà la Porsche GT3 #77 affidata a Sebastian Priaulx e Laurin Heinrich e alla formazione si aggiungerà il pilota ufficiale Porsche Michael Christensen, vincitore della 24 Ore di Le Mans 2018 e nel WEC in GT Pro. La vettura dell’anno scorso di AO Racing è entrata nel cuore di molti bambini e appassionati per l’iconica livrea che richiama un dinosauro trex, ma non vi preoccupate perchè REXY tornerà anche nel 2024. Ci saranno anche una Ferrari del team Risi Competizione, una Mercedes del team SunEnergy1 Racing, una Aston Martin del team Heart of Racing. Ed infine due Corvette C8.R, #3 con Antonio Garcia, Alexander Sims e Juncadella, #4 con Catsburg, Milner ed Earl Bamber ed una Lexus RC F GT3, schierata dal team Vasser Sullivan, a dare lustro alla dorata griglia di partenza.
IL GRANDE RITORNO DI FORD
Menzione d’onore per Ford che rientra nelle gare endurance con la Mustang GT3 dopo essersi ritirata nel 2019 con le Ford GT (GTLM) preparate da Chip Ganassi Racing. La vettura correrà nei campionati WEC e IMSA, partecipando anche alla prossima edizione della leggendaria 24 ore di Le Mans. La Ford Mustang GT3 sarà equipaggiata con un motore V8 sviluppato da M-Sport, già responsabile delle nuove Ford Puma Rally ufficiali nel FIA World Rally Championship e da diversi anni coinvolto nei progetti delle Ford nel panorama automobilistico mondiale. La vettura sarà sviluppata in collaborazione con Multimatic che sarà anche il team di riferimento nella classe GTD PRO.
23 GTD PRONTE A DARE SPETTACOLO
In GTD, vi sono ben 23 vetture, questa categoria prevede almeno due silver nell’equipaggio di massimo 4 componenti. Una delle categorie più vaste per numeri, talento e piloti. Infatti, scorrendo l’entry list ci perdiamo tra i tanti nomi interessanti. A difendere il tricolore italiano in GTD, vediamo Lamborghini con la vettura #83 per le Iron Dames, oltre a quelle in GTD-PRO e poi AF CORSE e Cetilar Racing con Ferrari.
DAYTONA WALK OF FAME: tante stelle provenienti dal mondo dell’Indy, delle gare endurance e della F1
Oggi, assistiamo sempre più spesso a piloti che padroneggiano diverse vetture di categorie differenti, passando agilmente dai prototipi alle GT e viceversa. Come abbiamo detto più volte siamo entrati in un'epoca dorata dei motori in cui l'esperienza si rivela un fattore determinante per il successo, dando vita a un panorama automobilistico sempre più versatile e competitivo. Vediamo infatti nell’entry list una costellazione di piloti provenienti da diversi campionati motoristici. Il campione di Formula 1, Jenson Button, che prenderà parte alla competizione con la WTRandretti in GTP. Il pluripremiato pilota di Formula 1, Felipe Massa, correrà nella categoria LMP2 con Riley. La IndyCar Series sarà ampiamente rappresentata con Scott Dixon e Alex Palou (Cadillac Racing), Marcus Ericsson e Colton Herta (WTRandretti), e Josef Newgarden (Porsche Penske) nella categoria GTP. Scott McLaughlin (Tower Motorsports), Pato O'Ward e Felix Rosenqvist (United Autosports USA) gareggeranno nella categoria LMP2. La classe GTD PRO vedrà Alexander Rossi e l'ex pilota IndyCar James Hinchcliffe con Pfaff, Romain Grosjean con Iron Lynx, Devlin DeFrancesco in GTD con Forte Racing.
TANTI DEBUTTI SUL PALCOSCENICO AMERICANO DELL’AUTOMOBILISMO
Indubbiamente, l'esperienza è un alleato prezioso, ma fare il proprio debutto in un campionato americano come l'IMSA è come aprire il sipario su un grande palcoscenico. Ne sanno qualcosa alcuni tra i più giovani come il campione in carica del DTM Thomas Preining, che farà il suo debutto alla 24 ore di Daytona. L'austriaco guiderà una Porsche 911 GT3 R per Andretti Motorsports. Vediamo anche il debutto di due protagonisti del mondo Porsche Carrera Cup, Laurin Henrich e l’olandese Larry ten Voorde nel World Center of Racing. Quest’ultimo dopo aver vinto il titolo nel 2023 all’interno della Porsche Carrera Cup Deutschland e della Carrera Cup Italia, correrà a Daytona insieme a Klaus Bachler, sulla Porsche 911 GT3 R schierata dal team MDK Motorsports.
AMERICA CHIAMA - ITALIA RISPONDE
Un altro pilota arriva dal mondo della Porsche Carrera Cup Italia e debutterà anche lui nel campionato a stelle e strisce. Stiamo parlando di Giammarco Levorato, reduce da una stagione e da un secondo posto nel campionato European Le Mans Series, con la Porsche 911 RSR schierata sempre dal team Proton Competition. Quest’anno il team si presenta in IMSA con una nuova vettura la Ford Mustang. Ho avuto l’opportunità da amica di fargli qualche domanda, per capire al meglio come sta vivendo questo periodo pre-debutto e quali sono i suoi sogni futuri.
Nuova avventura, nuova macchina, la Ford Mustang #55. Hai avuto il piacere di correre con una delle macchine più amate di sempre, la Porsche 911 RSR, proprio nell’ultimo anno della categoria GTE nel campionato ELMS. Un’emozione unica per te, ma ora guardiamo al presente e anche un po’ al futuro. Ti piace metterti alla prova e per questo volerai in America per una nuova esperienza e per inseguire un po’ quello che potremmo definire “The American Dream” Quest’anno correrai in IMSA insieme a Corey Lewis e Ryan Hardwick, terzo pilota nelle gare endurance e per Daytona arriverà anche Dennis Olsen, attuale pilota ufficiale della Ford.
Qual è stato il primo feeling con la nuova Ford a Portimao nella sessione di test? Una macchina del tutto diversa dalla GTE Porsche… - Il feeling iniziale è stato sicuramente divertente ma anche un po’ insolito! Prima volta, infatti, per me su una GT3 e soprattutto prima volta su una vettura che monta il motore sull’anteriore. Arrivando da anni di Porsche, prima Cup e poi GTE, la mia esperienza si basava su auto con motore posteriore ma sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla guidabilità e dalla potenza di questa vettura.
Com’è poter rappresentare una casa automobilistica come Ford (a casa loro) in America? Brand orgogliosamente americano che torna nello scenario IMSA e a Daytona…
È sicuramente un onore per me poter rappresentare questo marchio ed è incredibile poterlo fare proprio in America. Ford ha scritto parte della storia del motorsport con grandissimi successi, per cui mi sento grato di poter mettere il mio nome su questa auto.
Non una ma due sfide, macchina nuova, tracciati nuovi…la pressione, la velocità e l’adrenalina sono all’ordine del giorno per un pilota. Come ti prepari per questa nuova avventura?
Ho sempre amato mettermi alla prova, ogni anno infatti cerco di pormi nuove sfide alzando sempre di più l’asticella, solo così trovo la motivazione per migliorarmi continuamente. Sono certo che servirà molto impegno e duro lavoro, sia a livello fisico ma anche e soprattutto a livello mentale. Ma amo tutto questo e non vedo l’ora di partire per questa esperienza americana!
Gareggerai contro volti molto familiari, ex tuoi compagni di squadra e altri piloti giovani come te, che hanno il tuo “stesso passato”. Cosa hai appreso dai tuoi compagni/ team passati, c’è qualcosa in particolare che porti nel cuore, come una sorta di lezione di vita?
In ogni team con cui ho corso o compagni di squadra con cui ho lavorato ho sempre cercato di apprendere e imparare più cose possibili, provando a portare a casa consigli preziosi per il mio futuro in modo da poter crescere e migliorarmi sempre di più. Sicuramente la cosa che ho imparato e che mi ha aiutato di più in questi anni è saper accettare l’errore. Sbagliare è umano e prima o poi capita a tutti, l’importante è saper accettare, comprendere l’errore e far sì che non ricapiti in futuro.
Cosa ti aspetti da questa avventura a stelle e strisce, in IMSA? Oltre alla 24H di Daytona, sogno di molti piloti… tra i vari tracciati di quest’anno, quale di questi ti ispira di più?
Sarà un’esperienza completamente nuova per me correre in America. Ho sempre guardato con grande ammirazione questo campionato, sono gare molto dure e il livello dei piloti è molto alto. In più correrò a Daytona per cui per me è un vero sogno che si realizza. Oltre a Daytona non vedo l’ora di poter gareggiare in circuiti che hanno fatto la storia del motorsport in America e nel mondo come Sebring, Indianapolis e tanti altri.
Sappiamo bene che per ogni pilota la “fame di vittoria “è tanta, soprattutto a 20 anni… Guardando al futuro: come ti vedi? Se ti chiedessero, qual è la tua gara dei sogni?
Fin da quando sono piccolo ho sempre sognato di poter correre nella 24h di Le Mans. Come già detto anche Daytona è sempre stato un grande sogno per cui sono felice di essere riuscito a raggiungere questo mio grande obbiettivo a soli 20 anni.
Ci aspettano 24 ore di pura sinfonia: un mix di velocità, strategia, colpi di scena e adrenalina. Ogni gara è un capitolo, ogni pilota è un personaggio e ogni vittoria è una leggenda da scrivere. Non resta che attendere fino alla fine di gennaio per vivere a pieno la magia di Daytona. Qui il link al programma con gli orari e il live streaming, ricordando che siamo in Florida con ben 6 ore di fuso orario. Mettetevi comodi perché il tempo scorre e la caccia all’orologio si avvicina.