Il motociclismo è pericoloso, lo sa chiunque abbia mai guidato una moto. Lo sa anche chi ha scelto di correre in pista e ha dovuto compilare uno scarico di responsabilità, così come chi è entrato nel paddock e ha letto sul pass che il motorsport è pericoloso. E il 2021 ci ha ricordato che le tragedie - nonostante circuiti sempre più sicuri e tute complete di airbag - non sempre si possono evitare. Solo l'anno scorso ne sono andati tre ragazzini: Jason Dupasquier, diciannovenne svizzero della Moto3, Dean Berta Vinales e Hugo Millan, rispettivamente quindici e quattordici anni. La dinamica è stata la stessa resa tristemente nota dalla morte di Marco Simoncelli, investito da altri piloti in seguito a una scivolata. Sulle misure da prendere si è scritto di tutto: che i ragazzini non dovrebbe correre, che le moto sono pericolose, che i regolamenti tecnici vanno riscritti da capo per aumentare i distacchi tra un pilota e l’altro. Inutile dire che intervenire, quando di mezzo ci sono il caso e la sfortuna, resta complicatissimo anche con le migliori intenzioni.
Tuttavia la Dorna non ha dimenticato quanto successo. La Gran Prix Commission, riunita in Qatar per discutere (anche) del nuovo abbassatore Ducati, ha sollevato il tema della sicurezza per le cilindrate minori. Membri di Dorna, FIM; IRTA e MSMA hanno infatti discusso su nuove norme di sicurezza per i piloti di Moto3 e Moto2, ai quali potrebbero essere comunicati sul dashboard avvisi in merito ad un possibile pericolo in pista. Non solo olio, terra e detriti quindi, ma anche un pilota che potrebbe trovarsi in traiettoria in un punto del circuito non visibile dalla distanza. Pensiamo ad esempio alla curva 8 di Portimaõ, dove la pista scollina e i piloti sono costretti a guidare alla cieca. Dorna testerà il sistema - per il quale serve una modifica elettronica al software - durante il 2022, per poi portarla a pieno regime in Moto3 il prossimo anno. In seguito, nel caso in cui dovesse rivelarsi utile e funzionale, verrà portata anche nella categoria di mezzo. Un passo che, per quanto piccolo, va nella giusta direzione.
Altra novità introdotta è la possibilità (in Moto3 e Moto2) di portare a casa gli pneumatici avanzati dal weekend di gara, in modo da poterli impiegare su moto di serie (o quasi) tra un GP e l’altro. Questo serve soprattutto a contenere gli sprechi e a garantire un maggior ricambio degli pneumatici durante il fine settimana, che non dovranno essere in nessun modo surriscaldati oltre i 90 °C di temperatura in modo da offrire sempre prestazioni all'altezza. La normativa, in questo caso, verrà introdotta a partire dal prossimo GP in Indonesia.