Joe Saward, giornalista inglese solitamente ben informato sulle novità nel mondo della Formula 1, ha lanciato nelle ultime ore quella che sarebbe una vera e propria bomba per il circus della regina del Motorsport: Liberty Media, società americana che gestisce la Formula 1 dal 2016, potrebbe lasciare nei prossimi anni.
La multinazionale statunitense aveva preso le redini della competizione dalle mani di Bernie Ecclestone, storico padron della F1, con l'intenzione di rinnovare il circus e rendere lo sport più pop e meno elitario.
Presente all'ultimo Gran Premio, a Imola, anche il capo della società: Greg Maffei, che secondo Saward starebbe presenziando agli eventi di quest'anno per monitorare più da vicino la situazione, e non per un interesse personale nei confronti della stagione, lui che da sempre non è uno sfegatato fan dei motori.
Ma che senso avrebbe vendere ora? Dopo aver acquistato la Formula 1 da Ecclestone solo pochi anni fa, con grandi piani di ricostruzione e modifiche profonde all'intero circus?
La risposta sarebbe semplicissima: i soldi. Saward scrive così: "La pandemia di Covid-19 ha demolito il previsto ritorno dell’investimento fatto sulla Formula 1 e ci vorrà molto più tempo perché Liberty Media incassi di più rispetto all’affare che ha concluso comprando la F1".
A questo punto si inserisce nuovamente la figura del neo novantenne Bernie Ecclestone, che dopo la vendita fruttuosa di pochi anni fa potrebbe seriamente riconsiderare l'idea di inserirsi nuovamente tra i magheggi di quello che è sempre stato il grande amore della sua vita, la Formula 1. E per ricomprare l'intero circus il prezzo di acquisto sarebbe oggi - causa Covid e prospettive future - molto più basso rispetto a quello con cui aveva lasciato.
Un affare che però potrebbe non essere più interessato a compiere, e in quel caso entrerebbero in gioco altri investitori, forse più realtà pronte a prendere in mano la Formula 1 con piani per un futuro meno dispendioso e, si spera, più prospero.
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