image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Cronaca Nera
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Sport

Binotto cuore ferrarista ricorda Schumacher: "Me lo porto dietro"

  • di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

20 febbraio 2023

Binotto cuore ferrarista ricorda Schumacher: "Me lo porto dietro"
Mattia Binotto, l’ex team principal della Ferrari, ha raccontato il suo primo incontro con Michael Schumacher. Il ricordo del sette volte campione del mondo di Formula 1: “Era il novembre del 1995, io ero un neolaureato, lui era campione del mondo con la Benetton ed era appena passato in Ferrari…”

di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

Quando si parla di Formula 1 arrivare sulla cima insieme ai campioni non è affatto scontato, in uno sport dove anche un semplice millesimo in più o in meno ha il potere di fare davvero una grande differenza. La bravura di Michael Schumacher nel Circus veniva messa in scena tutte le domeniche, in modo particolare durante il ciclo vincente della Ferrari, mattoncino dopo mattoncino a partire dal 1995. Già durante il primo giorno di test a Fiorano iniziò a guidare due macchine: una in pista e l’altra all'interno dei box. Una macchina che però non era fatta di ruote, ma di persone. Schumacher riuscì a conquistare tutti, dando lui stesso per primo l’esempio del lavoro quotidiano, ponendosi come un leader sia tecnico quanto carismatico, un ruolo che sia Jean Alesi che Gerhard Berger non sono mai stati in grado di ricoprire. Durante l’autunno del 1995, Schumacher giunse in Ferrari dalla Benetton, e al suo arrivo incontrò per la prima volta un giovane appena laureato, Mattia Binotto, che a distanza di 24 anni sarebbe poi diventato il team principal della Scuderia: “È stato un pilota straordinario, che a noi ha dato tantissimo, devo dire. È stato un pilota straordinario per quel che ha vinto e ha dimostrato di essere, ma anche per generosità, carisma e leadership. E credo che quella mentalità ce la siamo portata poi anche nelle nostre esperienze successive”. Queste le parole di Binotto nel corso di un incontro al Panathlon Club di Parma, dove si trovava in compagnia di Aldo Costa e Giampaolo Dallara: “Io me lo porto dietro ancora oggi nel mio percorso professionale, penso sia stato lo stesso anche per Aldo in Mercedes e in Dallara. Da team principal cercavo anche di ricordarmi quale fosse la cultura dell’epoca e come applicarla. Al tempo facevamo gare e test di continuo, quindi erano 210 giorni all’anno in pista, era più il tempo che passavo con Michael che con la famiglia: ho sempre detto che in Ferrari non ci si lavora, ma ci si vive“.

Il sette volte campione del mondo Michael Schumacher
Il sette volte campione del mondo Michael Schumacher

Mattia Binotto ha raccontato anche del suo primo incontro con il sette volte campione del mondo: “Era il novembre del 1995, io ero un neolaureato, lui era campione del mondo con la Benetton ed era appena passato in Ferrari. Nel suo primissimo test con noi, era in tuta completamente bianca, senza sponsor, perché ancora non era l’inizio della stagione successiva. Fece un solo giorno a Fiorano per abituarsi alla macchina, allora avevamo ancora l’ultimo nostro 12 cilindri. Poi ci siamo trasferiti all’Estoril per il primo test vero. Noi eravamo abituati ad Alesi e Berger, due piloti a cui sono molto affezionato. Alle 9 del mattino c’era il semaforo verde, dopo il quale si cercava di capire la macchina, di migliorarla e di svilupparla. Il pilota era abituato ad arrivare alle 8:50, il tempo di infilare la tuta, il casco e salire in macchina. Si faceva l’installation lap, dove la vettura rientrava e i meccanici controllavano che la macchina non avesse assolutamente nessun problema, nessuna perdita di olio, di acqua, mentre gli ingegneri guardavano i dati: a quel punto il pilota aveva fatto il suo primo giro, scendeva dall’abitacolo e iniziava a parlare con l’ingegnere del programma. Poi verso le 16 si rinfrescava l’aria, con la pista un po’ più fresca e tendenzialmente più veloce. Allora toglievamo benzina, mettevamo le gomme più fresche, in modo che sui giornali l’indomani ci fosse il titolone sul tempo record all’Estoril. Quando Michael venne da noi, invece, la prima volta arrivammo all’Estoril alle 8.30: tutto il gruppo era in pista, Michael era già lì, seduto sulle scalette del motorhome che ci faceva il segno dell’ora. Ci diceva che alle 8 bisognava fare tutte le mattine il meeting, per parlare del programma e decidere cosa fare, per poi avere alle 9 la massima efficienza”.

Mattia Binotto
Mattia Binotto ex team principal della Ferrari

More

Max Verstappen e quel milione di euro di tasse da pagare che la Red Bull sborserà per lui

di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

formula 1

Max Verstappen e quel milione di euro di tasse da pagare che la Red Bull sborserà per lui

Una storia che ci racconta tutto su Enzo Ferrari: Dino, il coraggio e la morte di un figlio

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

Formula 1

Una storia che ci racconta tutto su Enzo Ferrari: Dino, il coraggio e la morte di un figlio

Altro che da rottamare: oggi questa Ferrari F40 vale più di un milione [VIDEO]

di Giada Tommei Giada Tommei

era irreparabile

Altro che da rottamare: oggi questa Ferrari F40 vale più di un milione [VIDEO]

Tag

  • Ferrari
  • Mattia Binotto
  • Michael Schumacher

Top Stories

  • Imane Khelif maschio biologico? Dopo il test del dna le pugili olimpiche si rivoltano. Chelsey Heijnen sbotta: “Avrei potuto vincere un titolo mondiale, ma…”

    di Riccardo Canaletti

    Imane Khelif maschio biologico? Dopo il test del dna le pugili olimpiche si rivoltano. Chelsey Heijnen sbotta: “Avrei potuto vincere un titolo mondiale, ma…”
  • Questa Ferrari (con Leclerc, ma pure Hamilton) sta diventando una certezza. Il motivo? Finalmente si cominciano a imbroccare le strategie. Perché a vedere la gara del Montmelò...

    di Luca Vaccaro

    Questa Ferrari (con Leclerc, ma pure Hamilton) sta diventando una certezza. Il motivo? Finalmente si cominciano a imbroccare le strategie. Perché a vedere la gara del Montmelò...
  • LA BOMBA di John McEnroe: c’è un giocatore che dovrebbe essere alla pari di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz e no, non è Musetti

    di Giulia Sorrentino

    LA BOMBA di John McEnroe: c’è un giocatore che dovrebbe essere alla pari di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz e no, non è Musetti
  • Imane Khelif (un maschio biologico?) sospesa da tutte le gare dopo il referto? Ma perché non fa un nuovo test del dna? E cosa succederà con l’oro delle Olimpiadi vinto a Parigi 2024?

    di Riccardo Canaletti

    Imane Khelif (un maschio biologico?) sospesa da tutte le gare dopo il referto? Ma perché non fa un nuovo test del dna? E cosa succederà con l’oro delle Olimpiadi vinto a Parigi 2024?
  • Hamilton, Ferrari, Terruzzi e la fine della magia: “Lewis vorrebbe scappare”. E se Verstappen è ancora superman in Formula 1, il compagno di Leclerc “ha perso i super poteri”? “Quando ti infila Hulkenberg...”

    di Domenico Agrizzi

    Hamilton, Ferrari, Terruzzi e la fine della magia: “Lewis vorrebbe scappare”. E se Verstappen è ancora superman in Formula 1, il compagno di Leclerc “ha perso i super poteri”? “Quando ti infila Hulkenberg...”
  • La MotoGP ad Aragon è tutta in Marc Marquez che manda a fare in c*lo i giochini della Dorna: per quello che ha fatto, ma anche per come si è imposto

    di Cosimo Curatola

    La MotoGP ad Aragon è tutta in Marc Marquez che manda a fare in c*lo i giochini della Dorna: per quello che ha fatto, ma anche per come si è imposto

di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Yamaha chiama Valentino Rossi: Lin Jarvis passa ai modi poco inglesi e “attacca” Ducati

di Emanuele Pieroni

Yamaha chiama Valentino Rossi: Lin Jarvis passa ai modi poco inglesi e “attacca” Ducati
Next Next

Yamaha chiama Valentino Rossi: Lin Jarvis passa ai modi poco...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy