Otto moto sono troppe. Lo sanno in Ducati, con Dall’Igna che ha ammesso che non potrà essere così ancora per tanto tempo, e lo sanno gli avversari, che ormai da mesi ribadiscono in tutte le interviste e in tutte le occasioni pubbliche che il marchio di Borgo Panigale rischia di trarre un vantaggio troppo significativo potendo contare su tre team satellite. Al di là dei contratti già firmati e degli accordi già presi, quindi, qualcosa potrebbe cambiare già alla fine del 2023, tanto che già da qualche settimana si vocifera della possibilità di un ritorno di Valentino Rossi in Yamaha.
Una possibilità di cui, adesso, ha parlato anche Lin Jarvis. “Con la VR46 ci sono dei contatti e la storia di Yamaha e Valentino Rossi è nota – ha spiegato il manager inglese - Lavoriamo già a stretto contatto Vale e la sua struttura gestisce il nostro team Moto2 Master Camp. Abbiamo un rapporto molto stretto con Valentino: ha guidato una Yamaha per 16 anni. La logica direbbe che è una buona direzione da percorrere, visto che sosteniamo la VR46 Riders Academy e il Ranch con le moto Yamaha. Ha molto senso seguire questa strada. Ma hanno un contratto con la Ducati per il 2024”
Persino Jarvis, quindi, sembra aver abbandonato i soliti modi inglesi, tutto garbo e moderazione, per spingere forte sul gas e, magari, arrivare alla definizione di un eventuale accordo già entro quest’anno, tanto da tessere anche le lodi di Marco Bezzecchi e Luca Marini: “Sono due piloti che ci piacciono molto”. Piacciono, ma probabilmente è a loro che non piace l’ipotesi di lasciare una Ducati per una Yamaha e ancora meno piacerebbe a Ducati l’idea di lasciarli andare via, soprattutto nel caso di Bezzecchi che, stando a quanto si dice, è già nel mirino di Pramac. E’ anche vero, però, che Dorna e Carmelo Ezpeleta hanno più volte detto che l’ideale sarebbe avere una squadra satellite per ogni marchio in pista e Lin Jarvis sembra fare pressione proprio su questo.
“A Sepang – ha aggiunto - abbiamo discusso di come la mancanza di un team clienti potrebbe influenzare la stagione 2023. Ne abbiamo discusso nel gruppo di gestione del progetto e c'era anche Sumi-san. Il nostro concorrente italiano ha le informazioni e i dati di otto piloti, che provano cose diverse e testano diverse mescole di pneumatici; quindi avremo sicuramente degli svantaggi. Questa è la mia opinione: non sarà dannoso per lo sviluppo della moto, ma sarà dannoso per le corse. Vogliamo tornare con una squadra satellite il prima possibile. Non c'è un'urgenza assoluta, ma non vogliamo perdere tempo inutile: trovare una soluzione per il 2024 che si adatti alla nostra strategia per il futuro sarebbe ottimo”.