Nel mondiale di Moto3 è riuscito anche a salire sul gradino più alto del podio, ma Andrea Migno è uno di quelli che non è mai riuscito a esprimere in pieno il suo talento, nonostante faccia parte ormai da anni anche del cerchio magico di Valentino Rossi e della VR46 Avademy. Lui, dalla sua, ammette che probabilmente qualche colpa per una carriera che ha preso una piega non piacevole è anche la sua, così come in parte lo è anche della sfortuna, ma quello che lo fa arrabbiare è altro. Ossia che nelle corse, se vuoi provarci ancora, sei costretto a pagare.
Migno, in una recente intervista pubblicata su Corsedimoto, ha parlato anche di cifre. “Per il Mondiale Moto2 chiedono dai 300 ai 400mila Euro – ha raccontato - per il CEV Moto 2 vogliono 200mila Euro, per il Mondiale Supersport basta qualcosa di meno ma servono cifre importanti anche lì e comunque non ci sarebbe più posto visto che la griglia è piena”. La solita storia del motociclismo moderno: corri se paghi. Altrimenti, anche se hai talento, anche sei hai ancora qualcosa da dimostrare, resti a casa e le gare le guardi in TV. Roba che fa male a uno sport che comunque, dopo l’addio di Valentino Rossi e dopo anni difficili, non ha più tutti gli appassionati di una volta. Proprio perché ormai è passato il messaggio che ad arrivare ad avere l’opportunità di giocarsela è solo chi ha alle spalle famiglie facoltose o sponsor disposti a investire cifre assurde.
“Io – ha aggiunto laconicamente Andrea Migno – sono a piedi. Sono ancora a piedi e mi dispiace moltissimo, ma chiedono tutti dei gran soldi, cifre che non ho e che è difficilissimo rimediare per me”. L’obiettivo, per il pilotino di Saludecio, è provare a trovare uno spazio nel CEV, ma anche il CIV è un palcoscenico che gli piace e che potrebbe dargli l’opportunità di rilanciarsi. Magari sulla scia di un idolo che da qualche tempo Andrea Migno ha affiancato a Valentino Rossi (che invece è l’idolo di sempre): Aleix Espargarò.
“Penso spesso a Aleix – ha concluso – Era rimasto a piedi, poi ha trovato una sella e lo scorso anno ha anche vinto in MotoGP: vorrei vivere una favola come la sua. Per questo continuo a allenarmi e a fare tutto come se avessi una moto e un campionato in cui competere: voglio farmi trovare pronto. Ho ancora una gran passione, tanta voglia di gareggiare, di uscire da questo periodo di nebbia. C’è un po’ di sconforto, però, non lo nego. Non mi pare giusto che le cose vadano così. C’è qualcosa di sbagliato nel sistema”