“Eh insomma, gli anni passano e qualche problemino che mi preoccupa c’è!” – Claudio Marcello Costa, il Dottorcosta, compie 82 anni e ci ha risposto così quando questa mattina lo abbiamo chiamato per gli immancabili auguri. Un compleanno un po’ sottotono, ci ha raccontato, per via di alcune noie: “Sono un po’ in pensiero per una persona a me vicina e anche io faccio i conti con qualche problema, ma la vita è comunque sempre meravigliosa e andare avanti è il dovere degli uomini. E poi oggi è il mio compleanno, quindi grazie degli auguri e proviamo a stare allegri”.
Non è il solito Dottorcosta e si sente, però non si tira indietro quando gli chiediamo di quello che è stato per tutta la sua vita il suo mondo: le corse in moto. “Certo che seguo – ha detto – non è più come prima, quando ero tutti i giorni sui circuiti insieme ai piloti, ma ho ancora molti amici che mi informano e chiaramente anche io ho una tv e leggo i giornali. Ho visto che ci sarà qualche cambiamento nel fine settimana di gara, con questa nuova formula al sabato, ma l’essenza delle corse resterà sempre la stessa, al di là delle scelte che si fanno per aumentare lo spettacolo”.
Un mantra, aumentare lo spettacolo, che però per il Dottorcosta non è così negativo. “Tutto è rinnovare e rinnovarsi, quindi anche le corse. Non bisogna essere chiusi alle novità. E’ chiaro che la nostalgia c’è sempre: Valentino Rossi è stato immenso, ma non poteva restare in pista per sempre e sta nelle cose che dopo l’addio di un personaggio così tanto amato si sia perso qualcosa in termini di pubblico. Anche il Covid ha contribuito e pure l’infortunio di Marc Marquez, però è davanti che bisogna guardare e te lo dice uno che oggi compie 82 anni”.
Guarda avanti, il Dottorcosta, e sembra quasi voler fuggire dal rischio di cadere nel passatismo, nel ricordo di quello che è stato. Scegliendo, invece, di parlare proprio di quello che sarà, a cominciare da Marc Marquez: “Quel ragazzo è un pilota meraviglioso – ha aggiunto – Ha subito quello che ha subito, ma la forza dei piloti è nella testa e non ci sono ostacoli che possono fermare la voglia di vincere. Penso che il problema alla spalla sia in qualche modo superato, anche se la piena funzionalità non tornerà più, mentre la diplopia è qualcosa da tenere sotto controllo. Non mi preoccupa nessuno dei due problemi, mi preoccupa, piuttosto, la testa di Marc Marquez perché potrebbe essere stanco. Lui vuole vincere ancora e ha bisogno di risultati per alimentare questo suo sogno: devono dargli una moto che lo metta in condizione di competere veramente. Se lo merita lui e ce lo meritiamo tutti noi di poter vedere ancora le meraviglie di cui è capace”. Quanto al resto, il Dottorcosta non si sbilancia su pronostici, previsioni e discorsi sul futuro delle corse: “Abbiamo un pilota italiano campione del mondo e con una moto italiana, già questo deve bastare per dire che il 2023 comincia bene. Poi la verità è che i piloti sono tutti grandiosi e la velocità sarà sempre il fascino a cui è impossibile resistere. Un sassolino, però, Claudio Marcello Costa se lo toglie: “Anche se non ci sarà più la mia Clinica Mobile. Ecco, questa è una cosa che non mi aspettavo e che non riesco molto facilmente a spiegarmi, un po’ ci soffro, ma è andata così e è così che hanno scelto”.