La notizia, ormai, è di qualche giorno fa e su MOW l’avevamo anche anticipata: BMW potrebbe sbarcare in MotoGP, occupando i due posti lasciati liberi da Suzuki con la sua clamorosa uscita di scena alla fine del 2022. La struttura c’è, la forza economica pure e il potenziale di fuoco non manca per il colosso tedesco che, ora che le moto sembrano essere questione solo europea, non vuole restare indietro sul mercato. Soprattutto a Ducati, che ormai è riferimento non solo nel racing, ma anche a KTM. Perché è vero che le endurone turistiche, Multistrada e 1290, che sono le principali rivali della GS, non c’entrano niente con le corse e i cordoli, ma è vero pure che esserci anche nel racing aiuta e non poco.
Partecipare al mondiale Superbike, quindi, potrebbe non bastare più. Anche perché il campionato delle derivate di serie è destinato a cambiare per poter sopravvivere (c’è chi parla di nuove regole con rinuncia a mezzi manubri e carene) e la MotoGP diventa, quindi, una prospettiva quasi inevitabile persino per un colosso come BMW. Anche perché adesso “le figuracce” che hanno contraddistinto gli ultimi anni in Superbike sembrano messe definitivamente alle spalle. Grazie alla scelta di sviluppare in maniera significativa la moto, aumentando anche l’investimento verso il team della SBK, e, soprattutto, grazie all’ingaggio del pilota che a detta di tutti è il Marc Marquez delle derivate di serie: Toprak Razgatlioglu.
Il turco già al secondo round del mondiale 2024 ha riportato la BMW sul gradino più alto del podio al secondo fine settimana di gara e probabilmente, oltre alla voglia di tornare a vincere, coltiva dentro anche la rabbia per l’occasione che la sua ex squadra, Yamaha, gli ha negato in passato: provarci in MotoGP. Chi lo ha ammesso senza troppi giri di parole è il manager di Toprak, Kenan Sofouglu. “Se Toprak avrà successo con la BMW – ha detto in una lunga intervista a GPOne - potrà prendere in considerazione la MotoGP”. Qualcosa che BMW adesso potrebbe promettergli, se non addirittura garantirgli.
E’ chiaro, comunque, che la strada sarebbe piuttosto lunga e che potrebbe non bastare il “solo” laurearsi campione del mondo nel 2024 in Superbike. Perché l’ingresso di BMW, ammesso che avverrà davvero, non sarà di certo per il 2025, visto che comunque c’è un prototipo da progettare e creare e che una moto per la massima categoria della velocità non si fa con poche settimane di lavoro. E’ vero pure, però, che Razgatlioglu ha solo 27 anni e che tutto sommato non è così “vecchio” da non potersi permettere di aspettare un paio d’anni. Soprattutto se dovesse essere un paio d’anni di successi. “L’anno ideale per entrare potrebbe essere il 2027 – ha recentemente dichiarato il CEO di BMW Motorrad, Markus Flasch, a Motorsport.com - Non è un segreto che io abbia una grande passione per la MotoGP, ma non prenderemo decisioni solo perché il CEO ha una certa passione. Il nostro compito è quello di avere successo nel Mondiale Superbike. Allo stesso tempo, stiamo valutando la direzione che sta prendendo la Superbike e se ha senso per noi fare un passo avanti. La chiave di una decisione è convincere le persone dell'idea. È necessaria un'analisi strategica. Se l'analisi è convincente e gode del sostegno interno, la decisione non dipende da chi è il CEO di BMW Motorrad. L'aspetto più importante è il marchio. La MotoGP è una questione di branding e di portata globale. Ecco perché le aziende sono coinvolte. Il trasferimento di tecnologia è un altro aspetto, ma è solo il secondo punto più importante".