Altrove si sarebbero strappati i capelli. In Ducati, invece, ridono ancora tutti e il motivo è facile facile: anche ritrovandosi costretti a fare un passo indietro si resterebbe comunque avanti. E’ la considerazione che viene da fare a poche ore dal via del Day 2 di Buriram e all’indomani di un Day 1 che a Borgo Panigale potrebbero ribattezzare come il “giorno delle bocciature” o dei rimandati con riserva. Sì, perché non c’è stato neanche il tempo di metabolizzare la decisione annunciata da Marc Marquez e confermata da Pecco Bagnaia sul motore della Desmosedici 2025 che verrà messo in cantina dopo solo una manciata di giorni di test, che Pecco Bagnaia ha ammesso che ci sono seri dubbi anche sul nuovo telaio e sulla nuova carena.
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Significa, detto in termini terra terra, che la Desmosedici 2025 è – con le dovute proporzioni e tenendo sempre a mente che parliamo della moto imbattibile per tutti – un mezzo disastro. Altri costruttori in una notte come questa si sarebbero disperati, perché di fatto significa buttare via un progetto e rispolverare il vecchio per non ritrovarsi con niente in mano, mentre in casa Ducati tutto procede come nulla fosse perché c’è la consapevolezza che l’usato è ultragarantito. O, meglio, che la Desmosedici 2024, anche dovesse essere riportata in pista tutta così come è, risulterebbe ancora la migliore del mucchio. L’hanno dimostrato proprio a Buriram Alex Marquez e Franco Morbidelli e le considerazioni fatte pubblicamente e senza stare a nascondere nulla da Marc Marquez e Pecco Bagnaia provano che nessuno a Borgo Panigale la sta vivendo come un fallimento. Il fallimento, semmai, sarebbe prendere rischi inutili portando in pista qualcosa che non convince fino in fondo i piloti o che potrebbe rivelarsi meno performante di ciò che si aveva prima.
Lo stesso Gigi Dall’Igna qualche giorno fa aveva rimandato la decisione sul motore da utilizzare alla Thailandia, spiegando che la scelta da fare prima del via ufficiale della stagione 2025 è condizionante anche per tutto il 2026. Meglio, quindi, andare sul sicuro. Con Marc Marquez e Pecco Bagnaia che a Buriram hanno sciolto le riserve: “il sicuro” è il vecchio motore. Dall’Igna, secondo un’indiscrezione raccolta da Sandro Donato Grosso di Sky, ha voluto anche togliersi un ulteriore sfizio e ha fatto provare in gran segreto a Fermin Aldeguer il motore 2025, per avere un parere anche da un pilota totalmente nuovo in MotoGP e che quindi è avulso da ogni tipo di condizionamento. E il giovanissimo spagnolo, stando a quanto è dato sapere, ha confermato le impressioni avute da Marquez e Bagnaia (e, stando a quanto si dice, anche da Di Giannantonio dopo il solo giorno di test fatto a Sepang).
Dilemma archiviato, quindi, e passaggio immediato ai dubbi successivi. Sì, perché ce ne sono stati e a spiegarli è stato Pecco Bagnaia in persona, visto che, come accennato, la scelta fatta per il motore potrebbe essere bissata anche per quanto riguarda il telaio e forse pure la nuova carena. “Sul telaio 2025 potremo concentrarci più avanti – ha spiegato – adesso è su altre cose che dobbiamo lavorare perché il tempo è molto poco e dobbiamo prendere decisioni grandi. Dopo il test a Barcellona siamo arrivati in Malesia, il nuovo telaio funzionava bene, ma abbiamo avuto alcuni problemi e abbiamo deciso di smontarlo e di riprovarlo, magari, in futuro. In questo momento ha più priorità, ad esempio, la carena, perché puoi cambiarla solo una volta durante la stagione e quella del 2024 funzionava bene. Oggi ho fatto alcuni giri con la 2025, ma non mi hanno chiarito molto perché proprio durante quei giri ho avuto altri problemi, ma siamo riusciti a trovare comunque aspetti positivi. Domani dovremo ripartire più o meno da zero per avere un feedback più approfondito".