Qualcuno ha detto che Marc Marquez ha più fame di tutti e nel day one dei test MotoGP a Buriram è sembrato effettivamente così. Primo tempo e mezzo secondo rifilato al fratello Alex, per far proseguire la sfida tutta in famiglia. L'otto volte campione del mondo è già in forma mondiale, ma la giornata odierna di certo non gli consegna il titolo ad honorem. I test sono test e le gare sono tutta un’altra roba. Tra Quartararo, Bagnaia, il lavoro di sviluppo di Ducati e la pista che strizza l'occhio a Marc, il miglior tempo del 93 non si traduce nella vittoria del mondiale, come invece sembrano sostenere i soliti invasati.
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Sono da tenere in considerazione, infatti, diversi fattori, non ultimo quello del compagno di squadra. Francesco Bagnaia già a Sepang non aveva spinto per trovare il tempo, rientrando comunque costantemente tra i primi nella classifica dei tempi. Se è vero che il lavoro che sta svolgendo l’italiano è complementare a quello di Marc Marquez, lo è altrettanto il non aver visto un time attack a vita persa di Bagnaia da poter essere confrontato con il tempo del compagno di box.
Occhio anche a non tralasciare il fattore Fabio Quartararo. Il tredicesimo tempo di oggi difficilmente sarà indicativo per determinare il livello del francese. La Yamaha vista a Sepang è una moto in grado di impensierire le Ducati, specialmente se in sella c’è il numero 20. Le M1 si stanno avvicinando rapidamente alle Desmosedici e la fame di tornare alla vittoria di Quartararo non può non essere considerata. Davide Tardozzi, poi, ha già avvisato i suoi in Malesia: “Yamaha ha un pilota fantastico, al momento è Fabio Quartararo il nostro rivale”.
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Buriram, inoltre, rappresenta uno snodo stagionale cruciale per i due Lenovo. “Sembra che seguiremo la strada della GP24, per andare verso la GP25 dobbiamo essere sicuri che sia di gran lunga migliore”, ha raccontato Marc Marquez riguardo la scelta del motore da utilizzare nei prossimi due anni. Prendere la via sbagliata significherebbe compromettere lo sviluppo e le prestazioni in quelle che saranno (verosimilmente) le ultime due grandi occasioni dello spagnolo per puntare al titolo. “Aspettiamo perché la Ducati sta lavorando per capire quale sia effettivamente la base migliore, ma la 2024 è più consistente e funziona meglio”, ha detto nel media scrum di Buriram, allineandosi, di fatto, a Pecco Bagnaia che ha definito “un rischio troppo grosso” il motore 2025 e anche a quanto aveva già dichiarato a Sepang.
Da non dimenticare, infine, le condizioni particolarmente favorevoli al 93 di Ducati oggi in Thailandia. Quella di Buriram è una pista che offre poco grip, terreno di caccia perfetto per lo spagnolo, come dimostrato anche nella scorsa stagione, ad Aragon per esempio. Non solo, il talento puro e la sensibilità di Marquez, quando si tratta di salire in moto e lasciare il segno sin da subito, hanno pochi eguali. Guardando al terzo giorno degli ultimi test di Sepang, dunque con più giri e riferimenti, il fratello che ha rifilato mezzo secondo all’altro è stato Alex, non Marc. “Oggi ho riprovato la base della Malesia e mi sono sentito bene, poi abbiamo testato cose diverse ma il tempo è arrivato quando siamo tornati alle prime ha concluso l’otto volte campione del mondo - Questo però non è così importante, è fondamentale che mi senta bene sulla moto”. E su questo, senza stare a costruire troppe suggestioni, c’è poco da dire: la lezione di oggi lo conferma.